Il Fiumelatte va annoverato tra i più brevi corsi d’acqua d’Italia, con i soli 250 m. circa di sviluppo, dal punto d’origine al suo tuffo nel lago. Precipita a valle con una pendenza media di 36° e per questa ragione le sue fragorose acque sono così spumeggianti, tra i ciclopici massi disseminati lungo il suo letto, da conferirgli un incredibile color bianco-latte, fenomeno da cui trae nome. E’ un torrente temporaneo, con una stagionalità nella emissione delle acque: compare rapidamente verso fine marzo per poi scomparire quasi d’incanto ad ottobre. Periodi di attività o di secca “anomali” non sono però infrequenti e vanno ricondotti alla siccità o alla piovosità della stagione. Questa sua particolare singolarità ha condotto gli studiosi ad ipotizzare che il Fiumelatte, che scaturisce da una sorgente carsica naturale, rappresenti un “troppopieno” di un imponente bacino situato nelle viscere del retrostante circo glaciale di Moncodeno (Grigna Settentrionale). Alcuni tipi di roccia, come appunto quella delle Grigne, con il tempo subiscono in parte un processo di disgregazione a contatto con l’acqua: tutti i fenomeni che ne conseguono prendono il nome di “carsismo”. Il fiume ha suscitato nei secoli la curiosità di molti. Fra i tanti N. Stenone, D. Vandelli, L. Spallanzani, A. Stoppani, M. Cermenati e addirittura Leonardo, che al “Fiumelaccio” accenna nel foglio 214 del Codice Atlantico.
COME RAGGIUNGERE IL FIUMELATTE
Camminando verso sud da Piazza S. Giorgio di Varenna, dopo circa 200 m. si imbocca in salita Via Roma, che conduce sino al piazzaletto del Cimitero. Da qui prende inizio sulla sinistra una scala breve ma sempre più ripida, al cui termine trae spunto un sentiero parallelo al lago, che correndo a mezza costa raggiunge il Fiumelatte, dopo un percorso complessivo di 1 km. circa. Il pittoresco sentiero è ben ombreggiato, immerso nella folta vegetazione. Una deviazione di pochi minuti (freccia), che si trova a circa tre quarti della sua lunghezza sulla sinistra e verso monte, conduce alla località Baluardo, uno tra i luoghi più panoramici della sponda lecchese del Lago di Como.