La Chiesa di Santa Maria Maggiore a Tuscania sorge alle pendici del colle di San Pietro che ospita, sulla sua cima, anche l’omonima basilica. Nominata per la prima volta nell’852 in una bolla di papa Leone IV al vescovo di Tuscania, Urbano (si ha notizia di un vescovo a Tuscania già dal 595, quando un tale Virbono compare nell’elenco dei partecipanti ad un concilio), fu consacrata il 6 ottobre 1206.
La Chiesa è di proprietà demaniale ed è in consegna alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le Province di Roma, Rieti e Virerbo. L’Ufficio ha la responsabilità di condurre i restauri e le manutenzioni e di rendere fruibile il monumento. Attualmente la Chiesa è sottoposta ad interventi di carattere strutturale e manutentivo; tuttavia, è possibile effettuare la visita anche se in modo parziale.