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Località

Informazioni

Località: Borgata Cretta, 4 - Sappada - Udine
Telefono: 0435 469131
Sito: http://www.plodn.info

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Casa Museo della Civiltà  Contadina

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Casa Museo della Civiltà  Contadina

Casa Museo della Civiltà  Contadina

In borgata Cretta si trova l’antica casa Puicher s’Kottlars: l’edificio, abitato senza alterazioni sostanziali del suo assetto fino agli anni Ottanta, è stato rilevato dal Comune di Sappada nel 1990, recuperato nel pieno rispetto dei principi del restauro filologico conservativo ed è stato adibito a Casa-Museo della Civiltà contadina. Qui i visitatori possono compiere un salto nel tempo e fare esperienza diretta dei luoghi, delle abitudini domestiche e dello stile di vita delle famiglie sappadine, a completamento della visita al Museo Etnografico. Il complesso di casa Puicher s’Kottlars è un interessante esemplare di abitazione a modulo semplice con annessa stalla-fienile, riferibile al secondo quarto dell’Ottocento.

Entrati in corridoio (labe), che secondo l’impianto tradizionale attraversa da est a ovest l’edificio, al primo piano si trova la cucina (kuchl), annerita dal fumo del focolare aperto (heart o offns vair) che affumicava le vivande appese sull’affumicatoio (eisn) al soffitto; tutt’altra atmosfera si respira in tinello (kòschtibe), dove il rivestimento in legno isolava il calore della stufa in muratura a volta (kòchlouvn), posta nell’angolo e alimentata attraverso un’apposita apertura in corridoio (ouvnloch). Dopo aver visitato la camera da letto (kommer) al piano terra si raggiunge il secondo piano attraverso la ripida scala del corridoio: qui si trova una seconda camera da letto e una cameretta (kemmerle) adibita a piccolo laboratorio per i lavori manuali, dove si possono osservare numerosi attrezzi in legno. Il ballatoio corre su tre lati del secondo piano ed ospita, sul lato orientale, il piccolo gabinetto (gònk) a caduta libera. Il tetto conserva l’originaria copertura a scandole in legno di larice. A differenza della maggior parte delle abitazioni a Sappada, la stalla (schtòl) si trova qui accorpata all’edificio, al piano terra, non come fabbricato indipendente vicino alla casa. Al piano superiore, sul retro, ha posto il fienile (dille), in cui veniva conservato il fieno per il lungo inverno.

Accanto alla casa, in un orto (gòrte) vengono coltivate le verdure ed i cereali che potevano crescere in passato nella valle. Vicino alle patate (eapfl), che si raccolgono in autunno, vi sono i cappucci (kobaskepfe) utilizzati per preparare i crauti, le fave (poan), i piselli (orbasn), il cavolo navone (ravaneis) e diversi tipi di rape (rape rosse (roata ruibm) e bianche, rape per il bestiame (vihronkle)). Il ciuffo del rafano (krean) troneggia su erba cipollina (schnittla), cipolle (zbival), aglio (knouval), carote (moarn), bieta (piessl) e crescione (kresse), che si mangiava insieme all’insalata (solat). Tra i cereali, un tempo coltivati in campi interi, si possono riconoscere le spighe baffute dell’orzo (gèrschte) con cui si preparavano le minestre, la segale (rokke) che giunge a maturazione solo se seminata in autunno, l’avena (hober) data in pasto ai cavalli. I fiori azzurri del lino (hoor) ondeggiano in estate accanto ad altri fiori come le calendule e ricordano gli ampi fazzoletti di terra a ridosso del paese: il lino veniva lavorato e tessuto in casa per confezionare biancheria e abiti. Nell’orto non mancano le erbe officinali e aromatiche (kraiter), come la menta (minzn), la malva (malva), la camomilla (komildn), l’assenzio (bermant) e il dragoncello (pèrschtròmm) con cui si condiva la ricotta acida (saurnschotte). Un insieme eterogeneo, che grazie al contributo delle signore sappadine ogni anno si arricchisce di nuove piante.

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