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Località: Via Ospedale, 16 - Rocca San Felice - Avellino

Castello di Rocca San Felice

Castello di Rocca San Felice

Sono ben visibili le mura di cinta e l’ingresso dell’area. Lo spiazzo che si apre subito dopo l’ingresso, ospitava le abitazioni degli artigiani e dei soldati. Oltrepassato un altro ingresso, pure esso fortificato, si entra nel cortile dal quale si accede al Donjon.

Il nucleo più antico della fortificazione è costituito da una torre cilindrica del XII secolo che incorpora precedenti strutture difensive, e dalla murazione di cinta nella quale, lungo il lato meridionale, si apriva l’ingresso, ricavato nel banco di roccia calcarea. Costituita da un cilindro non privo di slancio nonostante i 10 metri di diametro, la torre è fondata su roccia e costruita con la tecnica del riempimento a “sacco” (opus caementicium) entro cortine di conci calcarei di forma irregolari (opus incertum). I muri, che hanno lo spessore di m. 2,50, impiegano come sostegni dei conci di paramento, frammenti di tegole e di coppi. La torre è strutturata su quattro piani.

Nel primo trovano posto la cisterna per l’approvvigionamento idrico e un locale per lo stivaggio di provviste e legname (deposito); il secondo piano, dotato di monofore e di vani a muro per il deposito di oggetti e l’alloggiamento di lucerne, svolgeva funzioni di cucina, come si desume dalla presenza del pozzo e del forno-camino. A funzioni abitative erano destinati gli ultimi due piani: il terzo, fornito di servizio igienico, di lavabo e di un vano-finestra, era accessibile dall’esterno grazie alla porta d’ingresso, collocata in alto per esigenze di sicurezza, che veniva raggiunta mediante una struttura di legno ancorata alla muratura da tiranti. A destra della porta, una scala ricavata in spessore di parete, consentiva di salire al quarto piano, testimoniato da pochi resti. La copertura, impiegata per l’avvistamento e la difesa, svolgeva anche le fuzioni di impluvio ai fini dell’approvvigionamento idrico; una tubazione fittile portava l’acqua alla cisterna, servita dal pozzo della cucina.

La prima costruzione, avvenuta intorno all’850, era un fortilizio dove prese dimora un capitano con il suo drappello di soldati con il compito di sorvegliare il confine del principato di Benevento che in quel punto era segnato dal fiume Fredane. Quando, nel 1037, fu istituita la legge sulla eredità dei feudi, il feudo di Rocca San Felice ebbe un signore e la fortezza subì importanti lavori di ampliamento e si trasformò in castello. Dopo il 1076 con la conquista di questi territori da parte di Roberto il Guiscardo, il castello di Rocca San Felice passò sotto il dominio dei Normanni. Nel 1147 il feudo apparteneva a Ruggiero di Castellovetere e nel 1180 ad Elia di Gesualdo. Nel 1535 il signore del Castello fu Annibale Caracciolo e nel 1591 risulta, invece, che lo cedette alla famiglia Reale. L’ultimo signore di Rocca San Felice fu Giovan Francesco Capobianco che mantenne il feudo per lungo tempo e sino all’eversione della feudalità, nel 1806.

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