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Località

Informazioni

Località: Via del Tempio di Diana, 13 - Nemi - Roma
Telefono: 06 9398040
Sito: http://www.museonaviromane.it

Museo delle Navi Romane

Museo delle Navi Romane

Nessun autore dell’antica Roma ha mai parlato delle navi imperiali nel lago di Nemi. Se ne supponeva l’esistenza perché, già nel medioevo, accadeva che, di tanto in tanto, venissero pescati alcuni reperti archeologici. Il 28 marzo 1929 affiorarono le più alte strutture della prima nave. Anche l’altra nave fu tratta a riva ed entrambe trovarono posto nel Museo delle Navi Romane.

La notte tra il 31 maggio e il 1° giugno del 1944 un incendio avvampò sulle rive del lago di Nemi. In realtà si trattava di un bombardamento alleato nei confronti di una batteria antiaerea formata da quattro cannoni nazisti. Nella foga del bombardamento i custodi del museo osservarono che i nazisti si aggiravano con un lume all’interno del museo e quindi il giorno dopo era interamente incendiato. Tutto andò distrutto, comprese le due navi. Si salvarono solo quei reperti che erano stati precedentemente trasportati nel museo nazionale romano. I nazisti abbandonarono la loro postazione il 2 giugno, mentre gli americani arrivarono due giorni dopo, senza trovare più alcunché da salvare. Le due navi sono state riprodotte in scala 1/5, e questi modellini sono, l’uno dietro l’altro, esposti in un’ala del museo.

Il Museo già di per sé è una costruzione interessante, perché offre un rarissimo esempio, il primo al mondo, di struttura concepita appositamente in funzione del contenuto e condizionata da quest’ultimo nelle soluzioni architettoniche. In effetti il museo delle navi di Nemi è un doppio hangar di calcestruzzo delle dimensioni esatte per le due navi, che erano lunghe circa 80 metri. Morpurgo lo volle con grandi superfici vetrate e realizzò al di sopra del tetto una terrazza praticabile da cui si gode un panorama inedito del lago, proprio sulla sponda ma in posizione elevata.

Dopo la ristrutturazione è stato adibito per ospitare un tratto dell’antica Via Sacra, i modelli in scala 1:5 delle navi fatti sulla base dei molti disegni tecnici eseguiti dagli ingegneri della Marina all’epoca del recupero, pannelli illustrativi, il materiale scampato all’incendio e reperti del Tempio di Diana.

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