Il forte di Fortezza (in tedesco Festung Franzensfeste, in latino Francisci Oppidum) è un forte austriaco (solo successivamente austro-ungarico) che sorge ad una quota di 750 m s.l.m. in Val d’Isarco all’incrocio con la Val Pusteria, e appartiene al grande sistema di fortificazioni austriache al confine italiano. Il forte si trova al limite del comune di Fortezza e vicino ad Aica, frazione del comune di Naz-Sciaves.
Il forte, costruito tra il 1833 e il 1838 a “prova di bomba” adottando soluzioni ingegnose fin nei minimi dettagli, doveva rappresentare uno sbarramento invalicabile per qualunque esercito, ma non subì mai alcun attacco, e quindi si trasformò in una cattedrale nel deserto.
La decisione della costruzione del forte in questo punto della Val d’Isarco è dovuta a fatti risalenti tra il ‘700 e l’800, quali la politica di espansione di Napoleone. Come per la costruzione delle fortezze del Quadrilatero (nel 1830), si decise di mettere in sicurezza due delle vie di comunicazione più importanti dell’Impero, la val Pusteria e la via del Brennero.
Oltre a queste motivazioni, la scelta di costruire il forte in questo preciso punto fu presa dall’Arciduca Giovanni d’Austria, profondo conoscitore della terra dell’attuale Alto Adige, e quindi anche dei fatti accaduti in località Oberau-Pra di sopra (poco più a nord di Fortezza), dove nel 1809 un pugno di 500 contadini delle milizie di Andreas Hofer, guidati da Peter Mayr, riuscirono a respingere l’avanzata delle truppe francesi e sassoni guidate dal generale napoleonico Lefebvre.
Fu quindi deciso di costruire la fortezza dove sorgeva in antichità il ponte Ladritsch-Ladritscher Brücke, di probabile origine romana (da non confondere con quello attuale, 100 m più a valle). Un altro motivo per cui fu scelta l’attuale posizione è la vicinanza alle materie prime necessarie alla sua costruzione: il granito a Falzes, per l’argilla dei mattoni vi era la sottostante valle di Riga, e a Brunico, Maranza e San Vigilio di Marebbe vi erano mulini e forni per la calce.
L’acqua inoltre era reperibile dal fiume Isarco che passava proprio per di lì. Il trasporto del materiale comportò comunque non poche difficoltà, e fu quindi effettuato con i mezzi disponibili all’epoca, ad esempio carri trainati da cavalli e muli.
Il forte era formato da tre blocchi, progettati per essere indipendenti in toto. Il Forte Basso (Talwerk) ospitava gli uffici del Comando, due serie di camere di combattimento, i forni per il pane. Il suo accesso dà attualmente sul lago di Fortezza. Il Forte Medio (Mittelwerk o Blockhaus) conteneva la Kaiser-Villa e infine il Forte Alto (Höhenwerk), la cosiddetta Cittadella. Completamente separata dagli altri due blocchi si erge sul fianco occidentale della montagna 75 metri più in alto. Raggiungibile attraverso una scalinata di 451 scalini, alloggiata in una galleria coperta a volta, o una strada di accesso di 2 km.
Ogni blocco era a sua volta suddivisibile in sottosettori, che all’interno del complesso del forte potevano risultare autonomi per la difesa e sussistenza. Anche gli accessi ai singoli livelli avevano due o tre livelli di protezione: se anche si riusciva a passare un primo accesso, ci si sarebbe ritrovati davanti ad un muro di cinta interna.
Il forte era inoltre formato da una parte esterna alla fortezza, il Blockhaus, un edificio sito alla base del pilastro del ponte stradale (il nuovo ponte di Ladritsch-Ladritscher Brucke) che qui, ai margini orientali della fortezza, oltrepassa il fiume Isarco. Oltre a ciò, bisogna anche considerare che a est della fortezza si trovava una forra profonda, e quindi invalicabile, dove scorreva l’Isarco. Oggi al suo posto si trova il lago di Fortezza, costruito nel 1940.
Il forte rappresenta la più antica fortificazione costruita dall’Austria in Tirolo (le odierne province di Trento e Bolzano e il distretto di Innsbruck e Lienz), e sia nella parte alta che quella bassa aveva le sue caponiere di difesa. Nonostante la sua grande potenza di fuoco, il forte non fu mai usato in prima linea, e venne quindi quasi subito adibito alla funzione di deposito.
Il Forte è stato protagonista di un’imponente opera di restauro a cura degli architetti locali Markus Scherer e Walter Dietl, che nel 2010 ricevette il primo premio del rinomato Premio di architettura “Città di Oderzo”.