Il Museo del Ferro e del Chiodo di Forno di Zoldo si sviluppa su due livelli. Al primo, il percorso evidenzia didatticamente l’evoluzione della chioderia nel territorio di Zoldo. Partendo dalle miniere di ferro e dall’introduzione in loco del metallo, viene dato risalto all’esistenza del “Forno fusorio di Zoldo”, impiegato per la produzione di verghe e verghelle di ferro dalle quali si realizzavano i chiodi. Ci sono quindi pannelli esplicativi dell’attività mineraria e del trasporto del materiale dalla miniera; vetrine con attrezzi da miniera, gigantografie del forno fusorio del ‘700 e dello schema del suo funzionamento; la ricostruzione del maglio e le illustrazioni del suo funzionamento; ricostruzioni di forge da fucina e di vari tipi di alimentazione, di diversi esemplari di mantice e pompa idraulica; vetrine con accessori da forgia e relativa rappresentazione iconografica.
Al secondo piano, con analogo supporto di didascalie e immagini, si trova una serie di chiodi diversificati con spiegazione del loro utilizzo e individuazione della loro diffusione nel Veneto. Ancora, sono illustrate le fasi attraverso le quali si ricavava il chiodo; sono presentati vari tipi di chiodi; diversi modelli di incudine e relativi ceppi di sostegno; l’uso locale del chiodo è anche evidenziato ricorrendo alla terminologia dialettale. Mediante documentazione originale, è pure ricostruito il commercio dei chiodi e il lavoro del chiodaiolo, sia quando lo eseguiva da solo, sia in gruppo consorziato in cooperativa.