La chiesa dedicata a S. Pietro, nella sua versione odierna, è stata consacrata il 29 giugno 1525. Se le forme attuali ci rimandano al XVI secolo, la sua fondazione si fa risalire al V-VI sec., come è testimoniato dalla camera delle reliquie (cella memoriae) e dalle strutture antiche messe in luce dagli archeologi nel 2000. All’esterno è caratterizzata da robusti contrafforti e dal campanile che si contraddistingue, oltre che per l’uso della pietra arenaria, per la cella campanaria definita da trifore e quadrifore di gusto tardo romanico, unite ad una cuspide slanciata e in stile gotico; è stato costruito tra il XIV e il XV secolo. Come da tradizione, anticamente, intorno alla chiesa si trovava il cimitero, spostato esternamente all’abitato agli inizi dell’Ottocento.
All’interno un’unica navata orientata con abside rivolta verso est, è suddivisa in tre campate, con soffitto a costoloni in pietra arenaria secondo la tradizione costruttiva tipica del gotico. La costruzione è attribuita a Michele di Gardena, che ha lasciato testimonianza del suo lavoro in tutta la valle solcata dall’Avisio.
Per la ricca presenza di affreschi, alcuni ben conservati, è da considerarsi una rara testimonianza artistica non solo per la Valle, ma per l’intera regione. Presenta una pregevole decorazione floreale sul soffitto, un’abside interamente affrescata con figure di santi, una parete occupata dalle scene della vita di Cristo – ovvero quella che è definita come “la Bibbia dei poveri”, un Giudizio Universale del Settecento di Valentino Rovisi ed altre pitture. Troviamo anche delle interessanti sculture in legno policrome del XVI secolo, in origine collocate sicuramente in altro luogo.