Inaugurato nel 2016 e situato all’ingresso del borgo di Bova, in un punto altamente simbolico – proprio dove l’artista e viaggiatore inglese Edward Lear immortalò uno scorcio del paese nell’Ottocento – il Museo della Lingua Greco-Calabra “Gerhard Rohlfs” è un centro culturale unico, interamente dedicato alla valorizzazione e tutela del patrimonio linguistico e immateriale dei Greci di Calabria.
Il museo prende il nome dal celebre linguista tedesco Gerhard Rohlfs, che fin dal 1924 si dedicò allo studio del greco-calabro, sostenendo con convinzione la sua origine magnogreca. Le sue ricerche approfondite, condotte nei borghi ellenofoni come Bova, Gallicianò e Roghudi, contribuirono a riconoscere la straordinaria continuità storica della lingua grecanica, parlata ancora oggi nei territori più remoti dell’Aspromonte meridionale.
Il percorso espositivo si sviluppa in sei sale, ognuna intitolata a importanti studiosi della cultura grecanica. Qui il visitatore può esplorare la storia, la grammatica, i suoni e le trasformazioni di questa lingua antica, grazie a documenti storici, fotografie, oggetti etnografici appartenuti a Rohlfs, e a moderne installazioni audio-visive che consentono di ascoltare il greco-calabro, offrendo un’esperienza coinvolgente e immersiva.
Di particolare rilievo è la sala Franco Mosino, dove si può indagare il lungo percorso evolutivo della lingua greco-calabra, dal mondo classico fino ai nostri giorni, anche attraverso ricostruzioni storiche e dati archeologici e paleografici che testimoniano l’influenza bizantina e le molteplici dominazioni straniere che hanno segnato la storia culturale dell’area.
Il museo custodisce inoltre una preziosa collezione di oggetti della vita contadina e strumenti tradizionali della cultura locale, arricchendo la visita con uno sguardo concreto sul mondo quotidiano delle comunità ellenofone. L’approccio scientifico, unito all’intento divulgativo e alla forte identità territoriale, rende il Museo “Gerhard Rohlfs” un luogo imprescindibile per chi desidera comprendere l’anima profonda della Calabria greca e la sua millenaria eredità linguistica.