A due passi dal cosiddetto "Sentiero Matilde" che, in un percorso che va da San Pellegrino in Alpe a Ciano d'Enza, Votigno di Canossa permette al visitatore di conoscere questa importante figura femminile: a piedi oppure in bicicletta, si attraversa la storia tra pievi, chiese, castelli, tra i i quali quello di Canossa distante da Votigno appena 2km, e il Castello di Sarzano.
Alla scoperta del borgo
Votigno di Canossa è un borgo quasi nascosto dalla vegetazione, sito sulle verdeggianti e fertili colline Reggiane: è fortificato e tra le sue case in pietra, scalette in ferro, piazzette da cartolina, balconcini fioriti e una scacchiera bianca e nera, il tempo sembra essersi fermato. Il medioevo si tocca ancora con mano tra le sue strade dove il silenzio è pressoché totale: pare di poter ancora scorgere un fabbro nella sua bottega, il fornaio e donne intente a filare o intrecciare ceste.
Non stupisce che Votigno di Canossa sia stato dichiarato Patrimonio dell'UNESCO e spesso sia sede di rievocazioni storiche, senza dimenticare l'Ecomercato del Borgo che a giugno accoglie i visitatori con musica dal vivo, prodotti artigianali e l'enogastronomia locale: non c'è location migliore per gustare ad esempio la torta salata Erbazzone, il prosciutto di Parma o lo gnocco fritto, innaffiati da un bicchiere di ottimo Lambrusco.
Non si direbbe dunque che qui si sono intrecciate le storie di Re e imperatori, prima di lasciare il posto a una civiltà contadina fatta essenzialmente di contadini, artigiani, pellegrini e monaci: dalla torre medioevale che domina Votigno, gli armigeri avvistavano e combattevano tutti quei nemici che si incamminavano verso il vicino Castello di Canossa.
Entrando a Votigno di Canossa la prima cosa che salta all'occhio è la presenza di molti simboli religiosi buddisti, tra statue di Buddha e bandierine colorate svolazzanti recanti preghiere. Il motivo di questa specificità del luogo è la presenza della "Casa del Tibet", un monastero buddista che rende il borgo ancora più caratteristico e suggestivo: la costruzione, assolutamente unica nel suo genere in tutta Europa, fu voluta nel 1990 da un medico di nome Stefano Dallari, con lo scopo di diffondere e preservare una cultura buddista messa a repentaglio nel suo paese d'origine.
Il monastero fu visitato nel 1999 anche da Tenzin Gyatso, il Dalai Lama che definì questo luogo bello e tranquillo, perfetto per meditare e per pregare: questa importante visita è ricordata dalla presenza di un tempietto, un gompa, con oggetti di culto e immagini di questa guida spirituale importante per tutti i buddisti.
Il Dalai Lama inaugurò anche l'attiguo Museo dove sono conservati costumi, foto scattate negli anni 40 in Tibet dal fotografo Fosco Maraini, più una sezione dedicata alla figura di Mahatma Gandhi e alla sua filosofia basata sulla pace, sul dialogo e la non violenza.
Da Votigno di Canossa al Castello di Canossa
Dopo aver scoperto la ricchezza storica e culturale di Votigno di Canossa, non si può non visitare il vicino Castello di Canossa, distante solo 2km: è stato costruito su una candida rupe in arenaria con lo scopo di renderlo praticamente inaccessibile. La leggenda narra che Matilde di Canossa imprigionò il diavolo in una bottiglia, ponendogli una condizione per la sua libertà: la costruzione di una rocca inviolabile. Così avvenne e i calanchi che dalla cima del castello possono ammirarsi, assieme alla lontana Corona delle Alpi, sono infatti soprannominati "artigli del diavolo" perché da lui creati con una sola zampata.
Oggi il Castello di Canossa è un accumulo di ruderi, con ancora visibile qualche mura diroccata e una cripta: il fascino e la suggestione di questo luogo è comunque rimasta assolutamente intatta, tanto che il Castello è oggi Monumento Nazionale. Fu costruito nel 940 da un certo Azzo Adalberto e divenne presto un importante centro del potere feudale della famiglia longobarda degli Attonidi ai tempi in cui prosperava Matilde di Canossa.
L'evento storico più importante legato a questo castello è ricordato come "Il perdono di Canossa" nel gennaio del 1077: qui, alla regale presenza di Matilde di Canossa (che nella storia ebbe sempre un ruolo fondamentale e pacificatore nei rapporti tra la Chiesa e l'Impero) e del carismatico abate Ugo di Cluny, il pontefice Gregorio VII assolse il re Enrico IV dalla scomunica.
Tra le vestigia di questo castello ha sede l'interessante Museo Noborre Campanili: all'interno di questo piccolo spazio espositivo è possibile ammirare la riproduzione in scala del Castello di Canossa, ma anche preziosi reperti come una splendida fonte battesimale del XII secolo (in passato custodita nella chiesa di Sant'Apollonio costruita proprio all'interno della Rocca) e un libro dell'XI secolo scritto da Donizone di Canossa.
Gli appassionati di fortezze potranno infine raggiungere facilmente il Castello di Sarzano, ad appena 8km di distanza da Votigno di Canossa: l'archeologo Corrado Ricci definì questo edificio uno dei più eleganti di tutto l'Appennino Emiliano. Risale al 958 d.C. e fu voluto dagli antenati di Matilde di Canossa: oggi restano due torri, una del XV secolo e l'altra riconvertita a torre campanaria della vicina Chiesa di San Bartolomeo.