La storia di Tramonti si intreccia indissolubilmente con quella dell'Antica Repubblica Marinara di Amalfi, della quale faceva parte integrante. Si tratta di una storia favolosa, ricca di eventi straordinari, non tanto dal punto di vista bellico, quanto per le incredibili invenzioni che la Repubblica di Amalfi ha regalato al mondo, particolarmente la bussola, la rosa dei venti ed il primo codice della navigazione marittima.
Secondo alcune testimonianze storiche, il primo nucleo instauratosi nell'area sarebbe stato di origine picentina. L'antico popolo italico scelse di rifugiarsi tra i monti della zona per scappare dai Romani.
Sfarzose ville romane trovate nel sottosuolo della Costiera Amalfitana a Minori, Positano, Amalfi e nella stessa Tramonti, ci raccontano chiaramente che a Roma, già nel I sec a.C., era di gran moda tra i patrizi il soggiorno in Costiera Amalfitana.
Purtroppo, questo idillio tra Roma e la Costiera Amalfitana fu bruscamente interrotto dalla nota eruzione del ‘79 d.C., che seminò morte e distruzione in tutta l'area alle falde del Vesuvio e in particolare a Pompei ed Ercolano, fino alla dirimpettaia Penisola Sorrentina. Le popolazioni indigene però continuarono ad occupare le loro terre ed a praticare l'arte della navigazione e del commercio marittimo con le tecniche e le regole ereditate dai romani. Fortunatamente, la Costiera Amalfitana fu salvata dagli effetti più disastrosi dell'eruzione perché protetta dall'imponente catena montuosa dei Monti Lattari e riportò solo danni materiali per i violenti terremoti che si scatenarono e la pioggia di ceneri e lapilli di piccole dimensioni.
La Repubblica Marinara di Amalfi ebbe il suo periodo di massimo splendore tra l'839 d.C. ed il 1139 periodo breve ma molto intenso che influì enormemente sulla storia di Tramonti quale parte integrante della stessa. Successivamente, edificarono le prime strutture come castelli e casali, da cui poi si estese l'attuale borgo di Tramonti. All'epoca, il piccolo borgo faceva parte a una delle otto Terre incluse nella "Repubblica Amalfitana" ed i marinai che provenivano dall'area di Tramonti venivano chiamati "amalfitani" in maniera piuttosto generica.
A seguito della caduta della "Repubblica Amalfitana" dovuta agli attacchi dei Normanni iniziò un periodo buio per tutta la zona ed anche il borgo di Tramonti ne fu investito. La storia, da questo punto, seguì gli sviluppi e le vicende legate al ducato di Amalfi, passato prima sotto il domino degli Svevi e poi sotto Angioini ed Aragonesi. Nell'ultimo scontro tra Angioini e Aragonesi, però, il destino di Tramonti cambiò perché Amalfi scelse di stare dalla parte degli Angioini, mentre il piccolo borgo di Tramonti decise di supportare gli Aragonesi. Questa mossa permise al paese di ottenere diversi privilegi, oltre ai titoli nobiliari riservati agli abitanti del borgo.
E fu così che si iniziò la profonda trasformazione della costiera amalfitana finalizzata a riconvertire l'economia del territorio da marittima in agricola ed industriale attraverso l'uso delle risorse locali e, quindi, nel pieno rispetto dell'ambiente e del territorio.
Oggi Tramonti vive di turismo ma in particolare di agricoltura ricca di eccellenze quali il vino tintore, le castagne, il pomodoro Re Fiascone, i formaggi (in particolare il fior di latte) e la Pizza.
Cosa vedere
A Tramonti non mancano riferimenti storici ed architettonici che testimoniano un passato fatto di incontri tra popolazioni diverse ed elementi che manifestano una grande ricchezza. Il Castello di Santa Maria La Nova, ad esempio, è una struttura fortificata terminata nel 1457 su ordine del Principe di Salerno dell'epoca, Raimondo Orsini. L'edificio è formato da ben 10 torri e 7 bastioni e al suo interno erano compresi appartamenti e scuderie, oltre alla chiesa di "Santa Maria La Nova".
Oggi, dove sorgeva l'antico e maestoso castello, sono visibili le sue rovine con la struttura della cintura muraria di protezione ben evidente. Purtroppo è stato convertito a Cimitero quindi non visitabile.
Nella frazione di Figline è possibile visitare la chiesa di San Pietro Apostolo, dove si può ammirare una pavimentazione della scuola di Capodimonte. Le Maioliche rappresentano scene di pavoni, simbolo dell'eternità, e limoni, simbolo dell'appartenenza al territorio della Costiera Amalfitana.
Nel Borgo di Sant'Elia dove si trova l'omonima chiesa, all'interno della quale sono presenti un meraviglioso portale realizzato in pietra lavica scolpita ed una fonte battesimale che risale al 1458 e che riporta lo stemma del paese di Tramonti.
La Cappella Rupestre di Gete, un'altra delle 13 frazioni di Tramonti, è un altro elemento degno di nota e assolutamente da vedere. Si tratta di una struttura edificata all'interno di una cavità di roccia e che è stata realizzata intorno al XIII secolo. Nei pressi della chiesetta sono presenti diverse tombe, anch'esse scavate naturalmente nella roccia.
Infine, il Conservatorio dedicato ai Santi Giuseppe e Teresa in Pucara è un edificio di interesse storico-culturale che oggi è diventato un convento ma che fu edificato nel Settecento con lo scopo di accogliere le figlie dei nobili e offrire loro la buona educazione e la giusta formazione.
Fu qui che nacque il Concerto, aromatico rosolio dal colore scuro e che sprigiona un odore intenso e piacevole al palato, è stato inventato nell’antico Conservatorio di Pucara a Tramonti. Le religiose, avendo a disposizione ogni varietà di erbe e spezie (liquirizia, finocchietto, chiodi di garofano, noce moscata, stella alpina, mentuccia) idearono questo infuso, che ancora oggi si è tramandato in molte famiglie, grazie anche alla ricetta gelosamente custodita dalle farmacie locali
Tramonti e le sue tipicità
Uno dei prodotti d'eccellenza della tradizione del borgo è il limoncello, famoso un po' in tutta l'area della Costiera. Si tratta di un liquore piuttosto famoso, di origine decisamente antica, realizzato a suo tempo in modalità casalinga con pochissimi ingredienti: zucchero, alcol, acqua e gli inimitabili limoni della Costiera Amalfitana.
Oltre al limoncello, Tramonti è famoso anche per il Concerto, un liquore considerato come un vero e proprio elisir per vivere a lungo, ed un altro preparato utilizzando il finocchietto selvatico, da servire come fine pasto per favorire la digestione.
Tramonti e la zona circostante è piuttosto noto per la presenza di numerosi vigneti che hanno permesso al borgo di ricevere la certificazione "DOC" relativa al vino prodotto con le uve locali. La pizza, famosa un po' in tutta la Campania, merita una menzione speciale anche per quanto riguarda la zona di Tramonti. Nel borgo, infatti, gli impasti erano prodotti già a partire dal periodo medievale. Nel 2010, la pizza di Tramonti ha ottenuto la certificazione "De. Co.", diventando ad oggi l'unico presidio a livello nazionale ad aver ricevuto tale riconoscimento.
Infine, per quanto riguarda i formaggi, occorre assolutamente nominare il ruolo prestigioso svolto dal fior di latte, tanto prezioso da aver permesso a Tramonti di diventare la patria di questo prodotto.
Cosa fare a Tramonti
Nel mese di Aprile, invece, viene organizzato il "Premio Letterario Città di Tramonti". Si tratta di un appuntamento dedicato alla cultura organizzato per celebrare il poeta Pietro Tagliafierro, cittadino di Tramonti morto prematuramente. Il concorso è diviso in due parti, una per l'arte e una per la letteratura ed ogni anno vede la partecipazione di diversi concorrenti di tutta Italia.
A luglio, Tramonti è ricco di eventi e rievocazioni storiche come il "Palio" ed il "Corteo", ispirate ai tempi degli Aragonesi. Ferdinando D'Aragona, nel XV secolo, si rifugiò presso il borgo per scappare dalla battaglia di Sarno. Qui, il Re trovò protezione e accoglienza, così da definire la popolazione del posto "nobile", tanto da conferire ai cittadini diversi titoli nobiliari. L'intera settimana dedicata all'evento sarà ricca di rappresentazioni teatrali, momenti culturali, buon cibo, spettacoli di danza e gare sportive.
Il 10 agosto, invece, è il momento di "Calici di Stelle", un evento di portata nazionale dedicato al vino e al dio greco Bacco. La serata è caratterizzata da musica e poesia, con degustazioni che illustrano gli abbinamenti di vini e piatti tipici del territorio. Inoltre, durante l'evento, sarà possibile conoscere la realtà produttiva locale, prenotando una delle tante visite guidate presso le cantine e ammirando i vigneti composti da piante storiche, con alcuni esemplari addirittura centenari.