Sant’Omobono Terme

Sant’Omobono Terme, in Valle Imagna, è caratterizzato dalla presenza di terme di acque sulfuree che, unite alla tranquillità della zona ed all’aria pulita, rendono il luogo adatto a chi vuole trascorrere momenti di relax rigenerando il corpo. Il territorio è caratterizzato da interessanti fenomeni carsici che hanno dato vita a grotte di rara bellezza come la Tomba dei Polacchi, che rivela tracce di frequentazioni risalenti all’età  del Bronzo.

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Sant'Omobono Terme
Claudio Giovanni Colombo/shutterstock
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Sant'Omobono Terme
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Sant'Omobono Terme, località Valsecca
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Sant'Omobono Terme, località Cepino
Federico Di Dio fotografia
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Sant'Omobono Terme
Federico Di Dio fotografia

Il toponimo Sant'Omobono (fino al 2004 Sant'Omobono Imagna, Santimbù in bergamasco) trova origine dal santo patrono della frazione di Mazzoleni, che compone il comune unitamente a Cepino, Selino Alto e Selino Basso. Le origini del paese dovrebbero risalire all'epoca medievale, quando nella zona, molto più che nel resto della provincia bergamasca, imperversavano scontri cruenti tra Guelfi e Ghibellini. La valle Imagna, prevalentemente guelfa, era in netta contrapposizione con l'attigua valle Brembilla, schierata con i Ghibellini.

I primi scontri videro prevalere i guelfi, tanto che i ghibellini chiesero aiuto ai Visconti, signori di Milano. Questi riuscirono a sconfiggere gli avversari e ad estendere il proprio dominio sulle valli della zona. Il modo con cui infierirono sugli avversari portò i guelfi a cercare più volte la vendetta con ulteriori uccisioni. Dopo continui ribaltamenti di fronte il dominio dei Visconti e dei ghibellini fu definitivo, anche se il rancore guelfo dava spesso seguito a rivolte popolari, avvenute anche a Sant'Omobono e soffocate con le armi. La situazione si rovesciò quando la zona passò sotto il controllo della repubblica di Venezia che, in contrapposizione con i Visconti, sosteneva lo schieramento guelfo. Seguirono distruzioni nei confronti dei possedimenti ghibellini, mentre i paesi guelfi, tra cui Sant'Omobono, ebbero un trattamento di favore.

I secoli successivi non videro fatti di rilievo coinvolgere la piccola comunità che, forte del proprio isolamento, seguì le vicende del resto della provincia senza parteciparvi in modo diretto. A partire dal termine del XVIII secolo il territorio cominciò a ritagliarsi una certa notorietà grazie alla presenza di acque sulfuree molto pregiate, le cui doti sono enunciate anche negli scritti di Giovanni Maironi da Ponte. Queste vennero classificate, a metà del XIX secolo, come tra le migliori conosciute sul territorio italiano, facendo nascere di conseguenza un'industria legata al loro sfruttamento, tanto importante da permettere il cambiamento del nome.

Il territorio è caratterizzato dalla presenza di terme di acque sulfuree che, unite alla tranquillità della zona ed all'aria pulita, rendono il luogo adatto a chi vuole trascorrere momenti di relax rigenerando il corpo. Molto interessante è la villa delle Ortensie, posta a fianco delle terme. Risalente al XIX secolo, presenta linee molto raffinate ed eleganti, grazie anche ad un recente restauro. In ambito religioso meritano menzione le chiese dei quattro paesi che compongono il territorio comunale. Quella di Mazzoleni, intitolata a Sant'Omobono, presenta un aspetto maestoso con linee settecentesche. Risalente alla seconda metà del XIX secolo, custodisce opere di buon pregio; la chiesa parrocchiale di Cepino, intitolata a San Bernardino, venne edificata nel XVI - XVII secolo con una struttura ad una navata in luogo di un precedente edificio di culto. Al suo interno si trovano opere di Gaetano Peverada.

L'edificio di maggior richiamo a Valsecca è indubbiamente la chiesa parrocchiale di San Marco evangelista. Edificata nel corso del XV secolo, ma soggetta a successivi ampliamenti (XVIII secolo) e ristrutturazioni (XX secolo), presenta al proprio interno dipinti di buon pregio, ma soprattutto un crocefisso in legno opera di frà Giovanni da Reggio. A Selino Alto si trova invece la chiesa parrocchiale di San Giacomo che, edificata nel XVIII secolo con uno stile neoclassico, presenta sculture di scuola fantoniana e dipinti di Francesco Quarenghi. In ultimo la chiesa di Santa Maria Immacolata che, posta nella frazione di Selino basso, venne edificata nel XX secolo.

Tuttavia l'edificio di maggior richiamo a livello religioso è indubbiamente il santuario della Cornabusa. Molto frequentato non solo dalla gente di tutta la valle, è una chiesa completamente ricavata nella roccia, elemento che la rende unica nel suo genere. Edificata nel XVI secolo si trova al centro di una leggenda popolare che troverebbe origine nel periodo medievale, quando un'anziana donna si rifugiò in una grotta naturale per rifugiarsi dalle lotte tra guelfi e ghibellini. Una volta terminati gli scontri, questa lasciò sul luogo una statuetta della Madonna, ritrovata qualche tempo più tardi da una giovane sordomuta che, dopo il ritrovamento, si sentì immediatamente guarita.

Comune di Sant'Omobono Terme
Provincia di Bergamo
Regione Lombardia

Abitanti: 3.942 santomobonesi
Altitudine centro: 427 m s.l.m.

il Comune fa parte di:
Comunità Montana Valle Imagna
Comuni Termali

Il Comune
Viale Vittorio Veneto 90 - Tel. +39 035 851113

Borgo in montagna
Borgo termale
Santuario della Cornabusa
Viale Papa Giovanni XXIII, 30 - Sant'Omobono Terme - Bergamo

IN AUTO

  • Da Milano: Prendere l'autostrada A51 e seguire la direzione Tangenziale Est, continuare sull'autostrada A4, uscire a Dalmine, a Dalmine prendere la SS 470DIR, superare i comuni di Treviolo, Almè, continuare sulla SP 14, superare il comune di Capizzone, proseguire per Sant'Omobono Terme.
  • Da Bologna: Dall'autostrada Adriatica A14 continuare sull'autostrada del Sole A1, seguire la direzione Cremona - Brescia, proseguire sull'A21, seguire la direzione Milano/Bergamo, in prossimità di Brescia continuare sull'autostrada A4, uscire a Dalmine, a Dalmine prendere la SS 470DIR, superare i comuni di Treviolo, Almè, continuare sulla SP 14, superare il comune di Capizzone, proseguire per Sant'Omobono Terme.
  • Da Genova: Dall'autostrada A7, seguire le indicazioni per Milano, in prossimità di Milano continuare sulla A 50 e seguire la direzione per l'autostrada A51, continuare seguendo la direzione per l'autostrada A4, dall'A4 prendere l'uscita in direzione Dalmine, a Dalmine prendere la SS 470DIR, superare i comuni di Treviolo, Almè, continuare sulla SP 14, superare il comune di Capizzone, proseguire per Sant'Omobono Terme.
  • Da La Spezia: Dall'autostrada della Cisa A15, seguire la direzione Milano, proseguire sull'autostrada del Sole A1, seguire le indicazioni per Cremona, continuare sull'autostrada A21, seguire la direzione Milano/Bergamo, in prossimità di Brescia continuare sull'autostrada A4 fino all'uscita di Dalmine, a Dalmine prendere la SS 470DIR, superare i comuni di Treviolo, Almè, continuare sulla SP 14, superare il comune di Capizzone, proseguire per Sant'Omobono Terme.
  • Da Bergamo: Prendere la SS 470, superare i comuni Almè, Villa d'Almè, continuare sulla SP 14 e superare i comuni di Almenno San Salvatore, Strozza, Capizzone, proseguire per Sant'Omobono Terme.

IN AEREO

  • Aeroporto Bergamo
  • Aeroporto Milano Linate
  • Aeroporto di Brescia
  • Aeroporto Milano Malpensa
  • Mercato settimanale: ogni giovedì, in Via alle Fonti;
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