Nei pressi di Salorno (Salurn in tedesco, Salórn in dialetto trentino) la valle dell'Adige si restringe, formando la Chiusa di Salorno (Salurner Klause). Negli ultimi due secoli la chiusa ha costituito una barriera simbolica tra la parte germanofona e italofona (oggi Trentino) del Tirolo storico e viene tradizionalmente considerata il confine linguistico tra l'area di lingua germanica e quella di lingua italiana in Val d'Adige. Oggi la maggioranza dei salornesi è di lingua italiana. Buona parte del suo territorio fa parte del Parco naturale Monte Corno. Un'altra area protetta è il biotopo Paludèl.
Il toponimo è attestato come Salurnis nella seconda metà dell'VIII secolo, come Salurne nel 1184-1186 e come Salurn nel 1288. Deriva probabilmente da un tema preromano sala col significato di palude.
sin dal Duecento i Conti del Tirolo ottennero il controllo del borgo. È del 1403 l'importante Weistum (statuto di regola) che definisce i diritti della comunità verso il potere asburgico, redatto interamente in lingua tedesca. Fino alla Prima Guerra Mondiale Salorno fece parte dell'Impero austro-ungarico, in seguito alla vittoria italiana suggellata dal Trattato di Saint-Germain-en-Laye venne annesso al Regno d'Italia.
Durante il Ventennio fascista il comune di Salorno fu aggregato alla provincia di Trento, assieme a tutta la Bassa Atesina, per facilitarne l'italianizzazione. L'uso del tedesco in pubblico e il suo insegnamento vennero vietati, ma la minoranza di lingua tedesca si organizzò istituendo classi clandestine in cui si insegnava la lingua tedesca (le cosiddette Katakombenschulen): il salornese Josef Noldin fu tra i principali organizzatori e fu per questo deportato dal governo fascista sull'isola di Lipari. Nel 1948 Salorno passò alla provincia di Bolzano secondo quanto stabilito dal primo statuto d'autonomia del Trentino-Alto Adige e vista anche la volontà manifestata dalla popolazione di lingua tedesca della Bassa Atesina.
Merita sicuramente una visita il Castello di Salorno, situato a sud del borgo. Alcuni piatti caratteristici della cucina locale sono lo strudel, i canederli, i crauti, i Würstel, lo strauben e lo Speck.