Proceno è un borgo abitato da circa 600 abitanti, che sorge su una collinetta ai piedi dei Monti Volsini, proprio alla confluenza tra il fiume Paglia e il torrente Stridolone.
Le origini di questo borgo rurale sono etrusche e questo è dimostrato dai numerosi sepolcreti scoperti nei pressi di Proceno: una leggenda narra che sia stato Porsenna a fondare questa cittadina nel VI a.C. in onore della dea Uni che lo avrebbe salvato dall'attacco feroce di un cinghiale. Dionigi di Alicarnasso e Plinio il Vecchio parlano di Porsenna come il Re degli etruschi, probabilmente anche a capo della famosa Dodecapoli etrusca.
In seguito al dominio romano, Proceno diventa parte del Granducato di Toscana fino al X secolo, per poi finire nelle mani della chiesa con la morte nel 115 della reggente Matilde di Canossa.
Al centro delle lotte tra ghibellini e guelfi, Proceno diventa dominio senese fino al XIV secolo, per poi passare in mano a famiglie nobiliari come gli Sforza e i Cecchini.
La Rocca di Proceno
Proceno è un borgo medievale molto grazioso, la cui antica cinta muraria è ancora in parte visibile, memoria di un periodo in cui era una cittadina molto ambita trovandosi all'ingresso della Via Cassia.
Il monumento simbolo di Proceno è la Rocca medievale sita proprio sulla Via Francigena e per molto tempo considerata vero baluardo del Patrimonio di San Pietro della Tuscia, ossia una delle province nate per volere di papa Innocenzo III. La Rocca risale all'anno 1000 ed è stata costruita sul punto più elevato di Proceno: dal Castello la vista è spettacolare e spazia sulla valle sottostante, sul torrente Stridolone e sui boschi che in autunno pullulano di funghi e castagne, con i monti Amiata e Civitella sullo sfondo.
La Rocca ha una forma pentagonale, con tre torri imponenti di cui lo svettante Mastio: l'intera costruzione, oggi diventata un albergo, è in perfetto stato di conservazione, con tanto di ponte levatoio, merlatura guelfa e camminamento di ronda. La Rocca di Proceno si presenta più che altro come una cittadella fortificata, comprensiva di giardini pensili collocati proprio sui bastioni ed edifici oggi arredati con mobilio d'epoca, in uno dei quali soggiornò anche Galileo Galilei. Qui il fisico nel 1633 dovette trascorrere un periodo di quarantena perché proveniva da Firenze dove c'era la peste e dunque non poteva entrare subito a Roma per affrontare il processo di abiura nel 1633.
Passeggiando per il borgo
Passeggiando per i vicoli di Proceno si incontrano numerosi edifici degni di interesse e tra questi vi è il Palazzo Sforza, bellissimo con la facciata in bugnato e il balcone che reca ancora lo stemma di Guido Ascanio Sforza, il cardinale committente dell'opera. L'interno del palazzo, progettato con molta probabilità da Sangallo, presenta al piano inferiore bellissimi affreschi e ospita il "Museo della Civiltà Contadina": sono più di 2000 i reperti storici legati all'anima rurale di Proceno, tra attrezzi di lavoro e semplici oggetti legati alla vita quotidiana del passato.
Il borgo è anche ricco di chiese, tra cui la Chiesa di Santa Maria del Giglio, costruita nel XVI secolo sui resti di precedenti luoghi di culto di cui si possono scorgere antichi affreschi: si narra sia stata la stessa Vergine Maria a esprimere a una semplice pastorella, la volontà che venisse eretta una chiesa in suo onore.
Altrettanto bella è poi la gotica Chiesa di San Martino risalente al XIII secolo, all'interno della quale si possono ammirare bellissimi affreschi del '300 e del '400. Meritano di essere visti anche gli affreschi di scuola senese della Chiesa del Santissimo Salvatore, dove è custodita peraltro una manciata di terra intrisa del sangue del Cristo crocefisso.