Cenni storici e cosa vedere
La presenza di sepolture etrusche e dei resti della praefectura romana Forum Clodii dimostrano quanto il territorio su cui sorge oggi Oriolo Romano sia stato abitato dall'uomo sin da epoche lontanissime. Il borgo vero e proprio risale in realtà al 1560 quando gli Orsini cedettero un feudo al nobile Giorgio Santacroce che, avviando un'opera di disboscamento, fondò un borgo agricolo: per realizzare quello che Santacroce definì "città ideale e felice", furono richiamati agricoltori, capannari e boscaioli dalle vicine Toscana e Umbria, tanto è vero che i primi abitanti di Oriolo Romano avevano principalmente origini umbre.
L'origine del nome Oriolo Romano è alquanto dubbia: c'è chi pensa che derivi dal latino horariolum in riferimento all'orologio di Palazzo Altieri e chi da forum (diventato poi foriolum) in relazione alla Via Clodia, lungo la quale si incrociavano strade che portavano in direzioni diverse.
Oriolo Romano è considerato uno dei primissimi borghi medievali con un impianto urbanistico moderno presente sin dalla sua nascita: secondo il progetto del Sangiorgi doveva essere cinto da mura, punteggiato da bastioni, con mera finalità estetica e manierista ma queste fortificazioni non sono state portate a compimento.
Passeggiando per Oriolo Romano si incontrano molte chiese, da quella tardo barocca di San Giorgio fino alla Chiesa di Sant'Antonio da Padova, risalente alla metà del '600 e con ben cinque meridiane all'interno.
Da vedere poi il Palazzaccio, il primissimo edifico pubblico della cittadina dove sin dal 1588 si svolsero le riunioni del consiglio e il Colombario Romano, risalente al I-II d.C. e con all'interno ancora i resti di un mosaico bianco e nero.
Alla scoperta di Palazzo Altieri
L'edifico simbolo di Oriolo Romano è il Palazzo Altieri, davanti al quale sorge la bellissima Fontana delle Pifontana delllcche, attribuita a Jacopo Barozzi da Vignola: è stata realizzata nel 1782 in onore delle nozze tra Livia Borghese ed Emilio Carlo Altieri e l'acqua fuoriesce da quattro mascheroni indirizzati ad altrettanti punti cardinali.
Palazzo Altieri è stato costruito per volere di Giorgio Santacroce tra il '500 e il '600 e mostra uno spiccato stile manierista, simile a una fortezza con tanto di fossato, due bastioni angolari e due ali del palazzo che gli danno la tipica forma a U.
Visitare il palazzo, che è stato set del famoso film "Il Marchese del Grillo", significa ammirare pavimenti e mobilio d'epoca, con finestre dai vetri originali e le imposte in legno decorato assolutamente originali. Le camere sono tutte pregevolmente affrescate, alcune delle quali con ritratti di Caravaggio, Tiziano e Raffaello, mentre altre mostrano scene paesaggistiche con il Vicariello, Monterano e il Castello di Rota. Imperdibile è la Galleria dei Papi, lunga 65 mt e impreziosita dai ritratti di tutti i pontefici: pare che questi dipinti abbiano ispirato i medaglioni della chiesa romana di San Paolo fuori le mura.
Palazzo Altieri, che consta anche di un bel giardino ricco di tassi, cerri, lecci e abeti bianchi secolari, ospita al suo interno il "Polo Museale del Lazio" dove è possibile ammirare arredi neoclassici, stucchi e affreschi di Taddeo Zuccari.