Oriolo

Il borgo di Oriolo, incastonato nella splendida provincia di Cosenza, è un piccolo scrigno di storia, tradizione e bellezze naturali, che sembra emergere da un passato lontano e misterioso. Arroccato su uno sperone roccioso a circa 500 metri di altitudine, Oriolo si affaccia maestosamente sulla Valle del Ferro, un’area montuosa attraversata dal fiume omonimo, nella parte settentrionale della Calabria

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Il Castello
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Il Castello
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Oriolo
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Oriolo
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Oriolo
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Oriolo
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Oriolo
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Oriolo, Chiesa Madre
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Oriolo, Castello
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Oriolo
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Oriolo

Oriolo, che fa parte de I Borghi più Belli d'Italia, ha saputo mantenere inalterato il suo fascino medievale, con le sue stradine strette, i palazzi nobiliari e un castello imponente che domina l’intero abitato. Un angolo di Calabria dove il tempo sembra essersi fermato, rendendo Oriolo una meta ideale per chi cerca di immergersi in un viaggio tra storia, natura e tradizione.

Le origini del paese

Le origini di Oriolo risalgono all'anno Mille, quando era già un importante centro abitato, definito come una "civitas". La sua posizione strategica, in cima a una collina e difficile da raggiungere, lo rese un rifugio sicuro per le popolazioni locali, che fuggivano dalle incursioni dei saraceni, da sempre una minaccia per le coste calabresi. Nel corso dei secoli, Oriolo divenne un feudo conteso da diverse famiglie nobili, prima dai Sanseverino di Salerno, poi dai marchesi Pignone del Carretto e infine dalla nobile famiglia Soria fino al 1978. La storia del borgo è intrinsecamente legata a quella della sua rocca, il Castello di Oriolo, che ha visto numerosi eventi cruciali e ha svolto un ruolo fondamentale nella difesa della zona.

Nel 1129, Oriolo fu presa d'assalto da re Ruggero, mentre nel 1265 passò sotto il dominio di Carlo II d'Angiò. Nel 1403, la famiglia Sanseverino divenne proprietaria del feudo e lo mantenne fino al 1571, quando i cittadini di Oriolo, insieme a numerosi compaesani, parteciparono alla celebre Battaglia di Lepanto. Questo episodio è così significativo che la devozione a Santa Maria del Rosario divenne una tradizione annuale per ricordare il coraggio dei cittadini oriolesi. Il castello di Oriolo, costruito dai Sanseverino, è ancora oggi il simbolo incontrastato del borgo, con la sua architettura medievale ben conservata, caratterizzata da due torri di guardia e un mastio centrale. Ogni anno, il castello ospita eventi, mostre e manifestazioni che celebrano la storia e la cultura locale.

Nel corso dei secoli, Oriolo ha vissuto diversi eventi significativi, come la rivolta popolare del 1647, quando i cittadini presero d'assalto il castello durante la rivolta di Masaniello. Ma nonostante le turbolenze storiche, il borgo ha mantenuto intatto il suo fascino e il suo patrimonio architettonico. Oggi, Oriolo è un luogo ideale per riscoprire il passato e godere di un'atmosfera tranquilla e rilassata.

Tra bellezze storiche e tradizioni

Passeggiando per le vie del borgo, è impossibile non notare le belle facciate dei palazzi nobiliari che adornano la strada principale, che collega la residenza del signorotto locale al castello. Tra questi, spicca il Palazzo Giannettasio, un edificio settecentesco che ospita il Museo della Civiltà Contadina, un interessante spazio dedicato alla tradizione agricola e pastorale della zona. Inoltre, non si può fare a meno di ammirare la Chiesa Madre di San Giorgio, una splendida costruzione di origine normanna, con un portale del Quattrocento e un altare barocco che custodisce opere d’arte di grande valore, tra cui una statua della Madonna con Bambino e le cripte della primitiva chiesa.

Oriolo è anche un luogo ricco di tradizioni culturali e religiose. La festa della Vergine del Rosario, che si tiene la prima domenica di ottobre, celebra la partecipazione dei cittadini alla Battaglia di Lepanto e rappresenta un’importante occasione di incontro per la comunità. Oltre alla chiesa di San Giorgio, meritano una visita anche la Chiesa di San Rocco e la Cappella della Madonna delle Virtù, luoghi di culto che conservano intatti il loro fascino e la loro spiritualità.

Ma Oriolo non è solo storia e cultura; la sua posizione geografica lo rende un punto di partenza ideale per esplorare le meraviglie naturali della regione. Il borgo si trova infatti alle pendici del Parco Nazionale del Pollino, una delle aree protette più affascinanti d’Italia, famosa per la sua biodiversità e per i panorami mozzafiato che offre. Inoltre, Oriolo è a soli 20 km dalle coste del mar Jonio, una zona ricca di spiagge incontaminate dove è possibile praticare sport acquatici o semplicemente godersi il sole.

La cucina di Oriolo, legata alle tradizioni contadine locali, è un altro punto di forza del borgo. Tra i piatti tipici spiccano i firzuli (fusilli fatti a mano), accompagnati da mollica di pane, e i rasctèlli, gnocchi di ricotta e peperoni, preparati secondo ricette tramandate da generazioni. Da non perdere anche i prodotti a marchio De.Co., come il Capretto da Latte, i Taralli al Finocchietto e l’Olio Extravergine d'Oliva, che testimoniano la ricca tradizione gastronomica del territorio.

Infine, Oriolo è un borgo che, pur avendo visto ridursi la sua popolazione negli ultimi decenni, mantiene viva la sua vocazione turistica. Con il suo Teatro all’aperto “La Portella” e la sua offerta culturale, Oriolo è una meta ideale per chi cerca una gita “slow” e vuole immergersi in un mondo antico, ricco di storia, tradizioni e bellezze naturali. Se desiderate vivere un’esperienza autentica e lontana dal caos delle città, Oriolo è il posto che fa per voi.

Borgo di Oriolo
Comune di Oriolo

Provincia di Cosenza
Regione Calabria

Abitanti: 2.174 oriolani o oriolesi o oriesi
Altitudine centro: 450 m s.l.m.

il Comune fa parte di:
I Borghi più belli d'Italia
Paesi Bandiera Arancione

Riconoscimenti
Bandiera Arancione - Touring Club Italiano

Il Comune
Via Pietro Toscani 75 - Tel. +39 0981 930871

Bandiera Arancione
Borghi più belli d'Italia
Borgo con castello
Borgo con parco
Borgo in montagna
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Via Vittorio Emanuele II, 86A - Oriolo - Cosenza
MUDAM Museo Diffuso della Arti e dei Mestieri
Via Vittorio Emanuele II, 141A - Oriolo - Cosenza

IN AUTO

  • Dall' autostrada A3 SA- RC prendere l'uscita "Frascineto-Catrovillari" e procedere sulla SS 106 verso Sibari - Villapiana - Trebisacce - fino ad Amendolara, dopo due Km prendere la SS 481 verso Oriolo.
  • Dall' autostrada A14 BO - TA  prendere l'uscita "Palagiano" e procedere sulla SS 106 Jonica per Reggio Calabria fino Roseto Capo Spulico, dopo un Km prendere la SS 481 verso Oriolo.

IN TRENO

  • Stazione Ferroviaria di Amendolara

IN AEREO

  • Aeroporto di Lamezia Terme

Tra i numerosissimi piatti e prodotti tipici che caratterizzano Oriolo dal punto di vista delle eccellenze enogastronomiche, segnaliamo le tre che vantano la Denominazione Comunale:

  • Il Capretto da Latte. Il consumo della carne di capretto è, nella tradizione di oriolo e calabrese, legato al periodo delle festività. Il capretto rappresenta un piatto tipico della civiltà contadina. Le frattaglie e le interiora dei capretti lattanti si utilizzano per la preparazione del “susfritt i crapitt o stigljou” (soffritto di capretto o stigliola), i capretti interi venivano arrostiti alla brace. Famosa è anche la “capicell” (testa) che viene divisa i due parti e ricoperta con del pane mollicato condito con spezie e cotta al forno, “u sangcill” sangue di capretto bollito e poi cotto con peperoni, pomodori, aglio, olio di oliva origano e “i gliommarìll’ interiora di capretto annodati.
  • I Taralli. Di colore ambrato, friabili e con uno spiccato aroma di finocchietto – l’ingrediente che li caratterizza – i taralli di Oriolo sono preparati lavorando farina di grano tenero, vino bianco, olio extravergine d’oliva, uova, sale e, appunto, semi di finocchio selvatico del posto. I taralli prima di essere cotti in forno vengono lessati in acqua e successivamente cotti in forno a legna.
  • L'Olio Extravergine di Oliva. In Calabria la presenza dell’ulivo è documentata almeno sin dal tempo dei Greci (VIII/VII sec. a.C.), quando la pianta arrivò nell’ Italia meridionale importata dall’Asia Minore, ma si deve ai Romani, con l’introduzione di importanti innovazioni e il perfezionamento delle tecniche olearie, l’enorme sviluppo e la diffusione di questa coltura antichissima.
  • Mercato settimanale: ogni venerdì, in centro;
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Eventi

Festa Patronale di San Giorgio
Da: 23 Aprile 2025
A: 23 Aprile 2025

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