Il borgo di Monteviasco è raggiungibile non da una strada carrozzabile ma dalla comoda e panoramica funivia che conduce da Ponte di Piero a Monteviasco in circa 12 minuti, risalendo la vallata del torrente Viaschina, offrendo una vista che spazia sulla Valle Veddasca e, nelle giornate più limpide fino al Lago Maggiore.
Attraverso la carrozzabile da Luino, si arriva al borgo di Dumenza. Superata la frazione Due Cossani, si percorre a mezza costa il versante boscoso del monte Gradisea e dopo aver oltrepassato il monumento in ricordo della visita pastorale di San Carlo Borromeo si giunge a Curiglia, sede municipale.
Monteviasco è arroccato sul fianco della montagna, caratterizzato dalle rustiche costruzioni in pietra a vista e dai tetti in beole. In alternativa, il visitatore può salire sino al borgo a piedi, affrontando i circa 1.400 gradini della mulattiera che, un tempo, costituiva l'unica via di accesso al borgo. Interessante meta storica è il grande masso di Piero, nei pressi della località di Piero, a ridosso del torrente Giona, che riporta numerose incisioni di figure e simboli legati al culto pagano, poi sostituiti con delle "croci fiorite" attorno al X-XI secolo. Alcune delle incisioni di questo masso, confrontate con altre ubicate ad una certa distanza dal paese, lascerebbero datare i primi insediamenti al 2000 a.C.
Oggi Monteviasco è abitato da una dozzina di persone e quasi totalmente costituito da edifici con muri a secco, spesso dotati di 'lobbie'. Strette viuzze lastricate s'intersecano fra passaggi coperti e minuscoli slarghi e tutto l'abitato ruota attorno alla grande chiesa dedicata ai S.S. Martino e Barnaba. L'architettura tipica del borgo è costituita da case in sassi, balconi in legno e tetti in piode. La pregevole pavimentazione originale in sasso (la cosiddetta "rizzata" che caratterizza il paese, rimasta intatta per 200 anni).
Meritano sicuramente una visita il Santuario del Tronchedo e il Santuario della Madonna della Serta. Interessanti anche i caratteristici alpeggi di Sarona e dell'Alpone, lungo il percorso pedestre che conduce al Monte Lema e al Monte Tamaro, un tempo adibiti alla transumanza delle bestie e oggi fantastiche oasi di pace e natura.