Milazzo, in Sicilia, è posta tra due golfi, quello omonimo a est e quello di Patti a ovest, in un luogo strategico della Sicilia nord-orientale. Meta turistica e ideale punto di partenza per le Isole Eolie, il Parco dei Nebrodi e Tindari. Il nome della città appare legato a quello del fiume Mela che, fino alla seconda metà del Cinquecento, sfociava nel porto naturale e caratterizza tutta l'idrologia della pianura alluvionale ai piedi del Monti Peloritani. L'origine dell'idronimo è da ricercarsi nell'Accadico “melu” o “milu”, col significato di “fiume che occasionalmente esonda”.
Il patrimonio monumentale pervenuto, costituito da chiese, conventi e monasteri, e palazzi nobiliari, attesta la formazione dell'impianto del borgo primitivo tra il XV e il XVIII secolo. L'aumento della popolazione, il crescente sviluppo urbanistico, la necessità di acquisire nuovi spazi, una relativa sicurezza dovuta allo scemare degli attacchi di barbari o di pirati grazie a nuovi sistemi difensivi, l'esercizio di attività legate alla pesca e alla marineria in generale, porta alla costituzione di nuclei abitativi e lavorativi posti al di fuori del perimetro della Città Murata.
Sulla direttrice nord - sud e verso levante sorgono gli insediamenti fuori le mura che danno origine al primitivo Borgo antico di Milazzo. Le propaggini del costituendo borgo raggiungono i versanti marini di levante e di ponente dovute all'intensificazione delle attività legate alla pesca mentre più a sud si concentrano le attività portuali e commerciali che perpetuano le tradizioni millenarie della popolazione milazzese.
Al pari degli Arabi, nell'opera d'urbanizzazione inconsapevolmente sono distrutti o ricoperti o rinvenuti o parzialmente rimodulati interessanti insediamenti delle varie epoche. Il monumento più importante della città è il Castello: bene nazionale e dell'Unione europea, si estende su un'area di oltre 7 ettari, costituisce una vera e propria cittadella. Le prime fortificazioni sono databili all'intervento romano-bizantino, con un castrum. Nell'843 gli Arabi diedero vita al primo nucleo dell'odierno castello, sulle rovine delle vecchie dominazioni. Successivamente, i Normanni e gli Svevi, aggiunsero altre strutture, gli Aragonesi ne adeguarono l'impianto difensivo, gli Spagnoli lo circondarono di una poderosa cinta muraria. Particolare interessante è un disegno stilizzato il pietra lavica in uno spigolo delle mura medievali. Divenuta cittadelle fortificata, nel 1860 fu l'ultimo baluardo borbonico prima della conquista di Messina da parte dei Mille di Garibaldi.