Questo paesino della Valle di Cembra è collocato in posizione Nord ed è ideale non solo per l’escursionismo ma anche per il trekking e per coloro che viaggiano in MTB. Vanta appena 150 abitanti e si trova sulla destra del torrente ma ha un’architettura molto particolare con i suoi innumerevoli portici, le fontane e i balconcini che caratterizzano quelle case così vicine e magnifiche che racchiudono alla perfezione la percezione di un borgo di montagna.
Non si conoscono molti avvenimenti del passato di Grauno ma la sua origine, antecedente al periodo romano, risale sicuramente al culto del popolo dei Reti.
Nell’età del ferro e fino all’arrivo dei romani, era organizzata mediante tribù e una di queste era quella dei Cimbri. Proprio da loro deriva questa profonda passione per la Madre Terra e l’abitudine di praticare ancora oggi questi rituali legati al raccolto, alla bella stagione e ai suoi frutti.
Nel tempo quello che si nota è l'amore con cui si è cercato, da parte degli abitanti, di restare fedeli alle origini. Una caratteristica rimasta viva soprattutto nei paesini di montagna che permette di ammirare dal vivo la vita essenziale e più intima di coloro che vivono da anni in questo mondo tra i boschi.
Cosa vedere
Tra i monumenti che meritano attenzione c’è la chiesa di San Martino, un’opera architettonica che risale al 1863, costruita su una precedente struttura del XI secolo e ancora perfettamente stabile e ben tenuta. Ci sono da ammirare anche dei bellissimi terrazzi che scendono verso il torrente Avisio.
Sicuramente la sua caratteristica principale è la struttura del borgo, niente di più bello che perdersi nei vicoletti e ammirare le case addossate l’una sull’altra. Il paesino è comunque circondato da una fitta vegetazione e questo è sempre stato fonte di grande ricchezza per i suoi abitanti.
Cosa fare
Da fare c’è tantissimo, soprattutto per gli amanti della natura che possono immergersi nel bosco attraverso un percorso che costeggia la sponda dell’acqua che taglia praticamente tutta la zona.
Merita sicuramente una visita il Parco nazionale dello Stelvio posto a Sud e il Parco regionale di Tessa che è più piccolo ma altrettanto caratteristico.
L'idea è organizzare una visita a Grauno in bicicletta, in questo modo è possibile partire dal cuore della città e poi scendere lungo i boschi per arrivare nelle zone adiacenti, percorrendo i sentieri erbosi lungo il fiume. Una bellissima esperienza immersi nella natura, soprattutto durante il periodo primaverile quando la splendida fioritura e la maturazione dei frutti coinvolge tutta la vallata.
Per gli amanti delle lunghe passeggiate è molto suggestivo l’itinerario verso il Curon, inoltre è anche possibile scegliere un percorso da fare in auto che dura circa 90 chilometri ma collega Merano a Resia ed è veramente spettacolare perché si possono vedere tutte le vette più alte che superano anche i 3000 metri.
Nonostante Grauno sia un piccolo paesino conta tantissime osterie che permettono ai visitatori di assaporare il meglio della tradizione locale come i filetti di maiale ai finferli, i canederli con il brodo e il burro di capra, la pasta con panna e speck affumicato sul fuoco e ovviamente il buon vino locale.
L'appuntamento più importante: il Carnevale
Uno degli appuntamenti più importanti per cui Grauno è così famoso in tutta la zona del Trentino è il Carnevale che viene festeggiato secondo l’antica tradizione con un fitto programma di eventi che potrebbe far invidia ad una grande città.
Tutta la tradizione ripercorre gli eventi di un tempo passato, rimasto praticamente immutato. Il programma culmina poi nel martedì grasso con un rituale molto importante, viene dato alle fiamme il pino che è considerato fecondo e segno di buon auspicio. Inoltre ci sono tantissimi appuntamenti per adulti e bambini che accorrono da ogni parte per poter ammirare queste cerimonie.
Addirittura il Carnevale inizia alla mezzanotte dell’Epifania, quando i cittadini si recano nel bosco per tagliare i fusti di pino, portandoli poi alle quattro fontane per lasciarli seccare. Il sabato precedente il martedì grasso la folla si reca sul monte e abbatte la pianta più antica che viene segnalata dalla guardia forestale. Il pino viene quindi portato in Paese e unito agli altri, dove sarà adagiato fino al Martedì Grasso. Ovviamente oggi la festa ha acquisito le tipicità regionali con balli, canti e anche tanto street food locale.
È però strabiliante ammirare tutto il fermento che c’è in quei giorni così speciali nel paese, addirittura un tempo era vietato lavorare in quei giorni per vivere a pieno la passione del Carnevale.
Inoltre si tiene sempre una recita improvvisata, una commedia a cui prendono parte degli attori al centro del paese, le fiaccole illuminano le strade e il vino viene trasportato per tutti nel cuore della festa. Dopo il corteo, l’Ave Maria e la festa prende vita il vero e proprio falò che è sicuramente la tradizione più bella e suggestiva da vivere in città.