Garbagna (Garbagna 'd Lissändria in piemontese) è un borgo situato sulle colline tortonesi, in Piemonte. Insieme a Grondona e Vargo di Stazzano ha fatto parte dei "Sette feudi imperiali" concessi dall'imperatore Carlo V all'ammiraglio Andrea Doria nel 1568 [ma nel 1568 Andrea Doria era morto da otto anni e Carlo V da dieci!] dopo la fallita congiura di Gian Luigi Fieschi e la conseguente perdita dei loro possessi. Feudo indipendente ed immediato la sua effettiva autonomia è confermata nel 1575. Rimane insieme a Vargo e a Torriglia sotto il governo dei marchesi poi principi (1760) Doria Landi fino all'abolizione dei feudi in Italia del 1797, sebbene già posto sotto la protezione dei Savoia dal 1738. Recentemente il garbagnolo è stato rianimato grazie alla compagnia teatrale locale. L'unicità di questo dialetto è l'uso del partitivo o genitivo sassone.
All'interno del borgo non perdetevi la Contrada, vero cuore pulsante del centro storico. Qui si possono ammirare l'assetto tipico delle antiche botteghe ed il fascino del passato su tutti gli edifici. Mentre a dominare l'abitato si trova un Castello, perfetto per una passeggiata e come punto panoramico. E' un complesso medievale, edificato nel IX secolo, di cui sono ancora evidenti la torre di avvistamento, la porta d'ingresso e la cinta muraria. Meritano inoltre una visita l'Oratorio di San Rocco (1580) e la Chiesa di San Giovanni Battista Decollato, santo patrono del paese, del 1714. Poco distante dal borgo di Garbagna sorge infine il Santuario della Madonna del Lago, raggiungibile con una bella passeggiata nel bosco, lunga circa 2 Km. Questo è il luogo in cui, secondo la tradizione, nel 1341 la Beata Vergine apparve ad una pastorella muta, che fu miracolata con il dono della parola.
Il territorio di Garbagna è famoso soprattutto per la produzione della Ciliegia Bella di Garbagna, presidio Slow Food. Di un rosso intenso, con il picciolo medio lungo, molto croccante. Questo durone è un'ottima sresa, che sotto spirito si conserva bene, rimane integra, non si sfalda e mantiene consistenza e sapore. Ricercatissima come ripieno per i boeri, ma ottima anche per confetture o come materia prima per la produzione di liquori. Ma il borgo di Garbagna vanta anche altre eccellenze gastronomiche e non solo:
- Salame nobile del Giarolo. Nobile perchè viene fatto con la parte nobile del maiale, ovvero la coscia. L'impasto è tagliato a grana grossa. Ottimo per le merende serali in compagnia e perfetto se affettato con il coltello. Stagionato al punto giusto fa la tipica 'goccia' di grasso.
- Castagnette. Dolcetti secchi tipici. Sono grossi, come dice il nome, un po' meno di una castagna e ne ricordano la forma. Sono fatti di zucchero, bianco d'uovo e mandorle tritate.
- Torta di riso. Questa tradizionale torta è salata. Le famiglie garbagnole usano cucinarla il terzo venerdì di maggio, per festeggiare la Madonna del Lago. Gli ingredienti sono semplici: sfoglia fatta in casa, latte e, ovviamente, riso. Ottima se cotta nel forno a legna. Nei ristoranti del luogo si può trovare anche in altri giorni dell'anno.
- Tartufo bianco e funghi. Questi pregiati frutti della terra sono, per ricchezza di sapore, tra i migliori al mondo. Il tartufo bianco è perfetto se tritato sull'uovo fritto o sui taglierini in bianco. I funghi, invece, si mangiano tritati in insalata verde, tagliati a fette e fritti, oppure in sughetto con i taglierini o la polenta. Si usa farli seccare per consumarli durante l'anno, specialmente nei risotti.
- Eccellenza artigiana del restauro del mobile antico.