Fondata nel Seicento da alcuni esuli scampati agli Spagnoli, il borgo conserva oggi la struttura tipica del feudo, con case in pietra raggruppate sotto ai campanili delle due chiese del borgo: la Chiesa Madre di Sant’Anna, che risale alla metà del Settecento ed è dedicata alla patrona di Floresta, e quella dedicata a Sant’Antonio da Padova. La prima risale a metà del Settecento. Sono da segnalare anche i bei palazzi nobiliari che si affacciano lungo le vie del centro storico, come Palazzo Lando, Palazzo Crimi, Palazzo Municipale e Palazzo Baronale. Di notevole valore artistico sono anche i portali e gli stemmi in pietra antica, ornata da rappresentazioni floreali e animali, che dominano sui prospetti degli edifici. Caratteristici i balconi, protetti da elementi in ferro battuto e sostenuti da mensole scolpite elegantemente. A 8 km da Floresta, infine, merita una visita Contrada Giuffré, nota per i suoi boschi bellissimi popolati da grandi aceri, querce secolari e un ricco sottobosco.
La storia
Il territorio che ci circonda Floresta era anticamente occupato da una foresta di alberi di alto fusto, da cui deriva il suo nome, utilizzata dai Romani per il legname. A svolgere questo umile lavoro vi erano schiavi e condannati a lunghe pene detentive, che vivevano in un tetro edificio mai identificato. Questo primo insediamento venne poi abbandonato durante l’Alto Medioevo, a cause delle delle grandi difficoltà di comunicazione e approvvigionamento, soprattutto durante i rigidi mesi invernali. Nel XIV secolo il luogo fu inglobato nei domini di Federico d’Aragona. Il territorio fu sfruttato in modo intensivo per la produzione cerealicola, testimoniato dalla presenza di numerosi mulini ad acqua, ancora visibili in prossimità dei corsi d’acqua. Soltanto nel 1820 Floresta si dotò di un vero impianto urbano, sviluppato attorno alla Chiesa Madre di Sant’Anna. Nei dintorni, sono visibili numerosi rifugi pastorali in pietra, chiamati pagghiari 'mpetra, cubburi oppure Tholos. Si tratta di costruzioni di pietre a secco, con pianta circolare e copertura a cupola, che si armonizzano magnificamente con il paesaggio circostante.
Pastorizia e artigianato
L'allevamento dei bovini è il mestiere più antico praticato a Floresta, una tradizione scandita ancora oggi dal ritmo delle stagioni. I pastori trascorrevano infatti la primavera e l’estate nei pascoli, mentre in inverno viene effettuata la transumanza verso zone più calde, dette le "marine". L'allevamento era finalizzato alla produzione di formaggi, in particolare ricotta fresca, stagionata, infornata e la nota provola florestana. Nel borgo restano vive anche le tradizioni artigianali legate all’arte di intrecciare il giunco, alla lavorazione della pietra, praticata fin dal 1600, e infine al ricamo detto "a mastra", alla cui storia è oggi dedicata la Mostra del ricamo artigianale.