Il piccolo borgo di Faeto (meno di 700 abitanti) sorge sulle magnifiche alture della Daunia, su una collina dal quale si possono ammirare con un solo sguardo tutto il tavoliere delle puglie, il Gargano e il Golfo di Manfredonia. Due sono le principali peculiarità di questo piccolo gioiello. La prima è quella di essere, insieme al contiguo paese di Celle San Vito, l’unica isola linguistica francoprovenzale della Puglia (il termine Faeto deriva proprio dal corrispondente Faìte). L’altro simbolo del borgo è il bosco che lo circonda (Faeto significa proprio ‘faggeto’, bosco di faggi). Il Bosco Difesa di Faeto è uno dei boschi più importanti di tutta la Daunia ed è costituito prevalentemente da querce e (per l’appunto) faggi. Questi due elementi rendono Faeto un luogo unico, dove cultura, natura, storia e tradizione si fondono per creare un’armonia unica, assolutamente da scoprire.
Il borgo mantiene intatto tutto il suo fascino medioevale, epoca nella quale si hanno le prime notizie sulla sua esistenza (metà del XII secolo). Un dedalo di stradine, viottoli e vicoli stretti e tortuosi, che prendono avvio dalla chiesa principale, si snodano verso la periferia del borgo, dando vita a un percorso lungo il quale si incontrano i famosi archi (lo cunnùtte), le suggestive porte del paese. Famose in questo territorio sono le sorgenti spontanee di acqua minerale, con qualità organolettiche che la rendono curativa e diuretiche. In corrispondenza delle fonti sono state costruite numerose fontane che spesso portano il nome della fonte dalla quale attingono. Il solo andare alla loro scoperta può essere magico: alcune si trovano fuori e dentro l’abitato, altre immerse nel bosco, dentro il quale si possono scoprire anche i resti di antichi mulini ad acqua.
Altra rinomata eccellenza di Faeto è il suo prosciutto DOP e tutti gli altri derivati dal maiale nero, razza autoctona, lavorato con metodi antichi: una vera e propria tradizione culinaria. A questo prodotto ogni anno vengono dedicate due sagre importanti: la sagra del Prosciutto si svolge ogni anno in Agosto, nel Bosco di Faeto; quella del maiale, invece, la prima domenica di Febbraio. Qui si possono scoprire i sapori e i piaceri più intensi e rappresentativi di Faeto, che non si limitano al prosciutto, ma anche alla salsiccia, la soppressata, il capocollo, il filetto e la pancetta; tutti di grandissima qualità, prodotti dagli allevatori locali.