L’origine di Celle può essere fatta risalire, almeno nella sua dislocazione primitiva, posta più all’interno rispetto al centro urbano attuale, all'XI secolo circa. Soltanto in seguito si costituì l’attuale borgo storico lungo la costa, dove preesistevano solo casupole ad uso di depositi per le barche e le attrezzature marinaresche: da qui il nome cellae, che si ritrova nella denominazione attuale.
La vita di Celle ebbe in tutto il Medioevo vicende comuni ai paesi limitrofi, almeno fino a quando l’antica Marca Aleramica, nella quale queste terre erano comprese, andò frammentandosi in vari domini. Secondo documenti del XII secolo furono i Marchesi del Ponzone ad avere, per quasi due secoli, il predominio su Celle; da loro pervenne, per via di matrimoni, a famiglie consolari genovesi: prima i Malocello (XIII secolo) e quindi i Doria. Passata al dominio di Genova, nel 1343 Celle ottenne la concessione dal Doge Simon Boccanegra di unirsi in una Podesteria, con i paesi di Varazze ed Albisola. Tra le altre concessioni, importante fu quella di lasciare che le tre comunità amministrassero da sole i propri beni, attraverso Statuti Municipali: quello di Celle, del 1414, fu popolarmente chiamato Il Negrin. Il governo popolare durò fino al 1798, anno della caduta della Repubblica di Genova.
La Celle attuale è un piccolo gioiello affacciato sul mare, disposto in un’armoniosa insenatura della Riviera Ligure di Ponente e caratterizzato da due arenili sabbiosi su cui dolcemente degradano le colline, ricche di pini, ulivi e colture. Il clima straordinariamente mite, l’estensione delle sue spiagge di sabbia fine, apprezzate già dai primi turisti che arrivavano in villeggiatura alla fine dell’Ottocento, hanno favorito a Celle la nascita di una vocazione turistica, che il paese ha mantenuto e accresciuto sino ad ottenere importanti riconoscimenti. Due anime convivono in questo piccolo borgo.
L’abitato di Celle, infatti, è diviso in due parti ben distinte: i Piani, posti a levante, moderni, ricchi di alberghi, ville, attrezzature sportive e la zona strutturata intorno al centro storico, antico borgo dei pescatori, con le piccole case colorate, allineate lungo l’arenile e i caruggi, su cui si affacciano edifici di elevato pregio e valore artistico, fra i quali Palazzo Ferri, attuale Municipio. Una verdeggiante e fiorita passeggiata di oltre un chilometro, perfettamente integrata nel contesto storico, si snoda per unire, lungo il litorale, il vecchio borgo con i Piani.
Alle sue spalle corre, sul promontorio della Crocetta, un tratto dell’antica via di comunicazione con i paesi limitrofi, oggi splendida passeggiata detta Romana, da cui si gode l’incomparabile panorama della Riviera: l’azzurro cristallino del mare, il verde delle colline, il rosso e l’ardesia dei tetti.
Agli estremi del paese, due pinete (Parco dei Bottini a ponente e Parco della Natta a levante) consentono gradevoli escursioni e soste nella frescura, oltre a rappresentare privilegiati osservatori panoramici. Dalla costa è possibile, in breve tempo, addentrarsi, attraverso una fitta rete di strade e sentieri, nelle frazioni dell’entroterra per scoprire caratteristici borghi, resti in pietra di antiche costruzioni, oltre ai segni di un’originale religiosità popolare testimoniata da numerose chiese e oratori.
Meritano sicuramente una visita l'Oratorio dei Disciplinati, la Chiesa di Nostra Signora della Consolazione con il Convento Agostiniano e la Chiesa di Santa Maria Assunta, in località Piani.
L'Oratorio di San Michele, indicato come domus disciplinatorum in documenti della seconda metà del 1500, è originariamente costituito da un'unica aula rettangolare semplice ed essenziale, con un presbiterio stuccato solo nell'Ottocento.
Esso conserva una cassa lignea policroma San Michele Arcangelo di A.N. Maragliano del 1694.
La Chiesa di Nostra Signora della Consolazione, fu edificata nel XV secolo dalla comunità cellese. Venne affidata agli Agostiniani nel XVII secolo e acquistata dagli stessi nel 1904. La facciata è stata rifatta in stile neoromanico, mentre l'interno è stato reso ad unica navata nel 1725. La Chiesa di Santa Maria Assunta, molto più recente (1950), custodisce all’interno una balaustra e un’acquasantiera di colore turchino firmate da Emanuele Luzzati; sulla facciata si staglia un grande altorilievo del maestro Lucio Fontana, L’Assunta e l’Arcangelo Michele mentre trafigge il Drago.
Si Segnalano anche, in località Roglio e Cassisi, due case-fortezza: robuste costruzioni a base quadra, con garitte per le sentinelle, che in passato assolvevano alla funzione di difesa e di ricovero dei paesani durante gli attacchi di pirateria. Le due maestose torri a pianta quadra, invece, (la maggiore è quella dei “Bacci”, l’altra è la “Camilla”) situate in località Cornaro, erano parte, in quanto torri di guardia sul mare, del sistema difensivo di Celle.