La Chiesa di San Martino ad Erice, situata nell’omonima piazzetta, è uno dei più eleganti e significativi edifici religiosi del borgo, non solo per la sua architettura ma anche per il profondo valore storico e culturale che custodisce. La tradizione ne attribuisce la fondazione al conte Ruggero il Normanno nel XII secolo, anche se il primo documento che ne attesta l’esistenza risale al 1339, quando la chiesa era in stile gotico, come la maggior parte degli edifici sacri ericini dell’epoca.
L’attuale aspetto della chiesa è il frutto di una profonda ricostruzione avvenuta nel 1682, su progetto dell’architetto Matteo Gebbia, grazie ai lasciti e alle prebende di ricchi patrizi locali. La consacrazione avvenne nel 1698, mentre nel corso del XVIII secolo l’edificio fu ulteriormente abbellito con stucchi neoclassici, affreschi e opere pittoriche, in particolare dei fratelli Antonio e Vincenzo Manno. Gli interventi decorativi continuarono nel 1858, con l’aggiunta di ulteriori stucchi, tele, lampadari e l’uso di marmo libeccio per gli altari.
L’interno, a pianta basilicale a tre navate, è scandito da dieci colonne tuscaniche che separano gli spazi. La navata centrale è coperta da una volta a botte lunettata, mentre il transetto è sormontato da una cupola. L’abside quadrata ospita uno dei gioielli della chiesa: il coro ligneo rococò realizzato nel 1761 da Leonardo Castelli, autore anche del raffinato pulpito. Di grande pregio anche la pavimentazione: in parte formata da lastre tombali dei secoli XVII e XVIII, in parte decorata con maioliche che riprendono un disegno settecentesco, originale solo nei pressi degli altari laterali.
Tra le opere d’arte conservate si segnala un dipinto cinquecentesco su pietra lavagna della Madonna delle Grazie, modificato nel XVIII secolo per richiamare l’iconografia della Madonna di Custonaci, e una magnifica statua lignea di San Martino a cavallo, realizzata nel 1556 dall’ericino Gianmatteo Curatolo.
Annessi alla chiesa si trovano ambienti di grande interesse: la Sala della Congrega del Purgatorio, un piccolo oratorio settecentesco dallo spiccato gusto rococò, decorato con stucchi, affreschi di Antonio Manno e arredi lignei originali, e il chiostro cinquecentesco attiguo, su cui si affacciano gli antichi locali dell’ex scuola della Congregazione.
La facciata della chiesa è sobria ma arricchita da un pregevole portale barocco del Settecento, incorniciato da elementi sporgenti che giocano con luci e ombre, e sormontato dall’effigie di San Martino. Sulla sommità si eleva la piccola torre dell’orologio, discreta ma armoniosamente integrata con l’architettura dell’insieme.
Per secoli, la Chiesa di San Martino ha svolto anche il ruolo di Chiesa Madre nei periodi in cui quest’ultima era inagibile, ed è stata testimone di importanti eventi locali, anche durante il Risorgimento. La sua storia e il suo patrimonio artistico la rendono una tappa imprescindibile per chi desidera conoscere il volto più autentico e affascinante di Erice.