Dominando il borgo antico dall’alto della collina, la Cattedrale di Santa Maria dell’Isodia è il simbolo religioso più importante di Bova e uno degli edifici sacri più significativi dell’area grecanica. Sorta probabilmente su una primitiva struttura paleocristiana, le sue origini risalgono al IX secolo, ma l’aspetto attuale è frutto di ricostruzioni e ampliamenti avvenuti tra la fine del XVII e l’inizio del XIX secolo. Il nome “Isodia” deriva dal greco Eisodia – “Presentazione” – e richiama l’antico legame del borgo con il rito bizantino, ancora vivo nell’anima culturale della comunità.
L’esterno presenta un portale in pietra tufacea finemente scolpito, sormontato dallo stemma vescovile, e una facciata sobria ma armoniosa. L’interno, a pianta basilicale a tre navate, è sorretto da eleganti colonne che scandiscono lo spazio e accompagnano lo sguardo verso l’abside, dove si erge l’imponente altare maggiore in marmo, commissionato nel 1933 da Monsignor Giuseppe Cognata. Al centro della nicchia si trova la venerata statua della Madonna della Presentazione con Bambino, scolpita in marmo bianco e risalente al 1584, attribuita a Rinaldo Bonanno. Entrambe le figure indossano due antiche corone in argento del 1614, con lo stemma del vescovo Giovanni Camerota.
Tra gli elementi artistici più pregiati spicca, nella navata destra, lo splendido Altare del SS. Sacramento, realizzato nel 1714 in marmi policromi intarsiati da abili maestranze siciliane, su commissione del nobile Fabio Nesci. Accanto, si apre la Cappella del Crocifisso, datata 1754, che un tempo ospitava un crocifisso ligneo del XVIII secolo.
Nel pavimento della navata centrale è ancora visibile una cripta sepolcrale, utilizzata fino al Settecento per accogliere le spoglie dei defunti. La torre campanaria della Cattedrale, massiccia e austera, ospita quattro campane, tra cui il celebre campanone di marzo, che un tempo annunciava ogni venerdì di Quaresima, ricordando alla comunità il tempo della penitenza.
La Cattedrale di Bova, con la sua stratificazione di stili, riti e simboli, non è solo un luogo di culto, ma anche un potente testimone della storia millenaria e dell’identità profonda di questo borgo greco-calabro.