Origini e vocazione storica
L’insediamento originario risale all’età romana, quando la zona era nota come Vetusta Cestis. Dopo le invasioni barbariche, fu grazie ai monaci benedettini di San Genuario che, nel IX secolo, la popolazione venne radunata in un centro unitario. Nel 1242 Vercelli eresse Fontanetto a “borgofranco”, ma fu nel 1323, sotto il marchese Teodoro Paleologo del Monferrato, che il borgo assunse l’assetto comunale e fu dotato di mura difensive.
Nei secoli successivi, il destino di Fontanetto seguì le alterne vicende delle signorie del nord Italia: dal dominio dei Gonzaga di Mantova, alla famiglia Guerrera, per poi essere conteso da Savoia, Francesi e Spagnoli, fino alla definitiva annessione al Regno sabaudo all’inizio del XVIII secolo.
Un paese “di terra e d’acqua”
Oggi Fontanetto Po è conosciuto per la sua vocazione agricola, in particolare per la coltivazione del riso, che ne fa un punto di riferimento nella “terra d’acqua” vercellese. A testimonianza di questo legame, nei pressi del paese sorge l’Antico Mulino - Riseria San Giovanni, unico esempio superstite in provincia di riseria alimentata dalla forza dell’acqua. Oggi trasformato in ecomuseo, è visitabile su prenotazione per scoprire gli antichi metodi di lavorazione del riso.
Un borgo tra fede e arte
Fontanetto Po è anche definito “terra di fede” per il suo notevole patrimonio religioso. La Chiesa parrocchiale di San Martino, situata nel cuore del borgo, vanta un campanile romanico-normanno alto 56 metri, oggi monumento nazionale. Secondo la tradizione, il progetto fu opera dell’abate Guglielmo da Volpiano, figura di spicco dell’architettura medievale. L’interno custodisce opere di pregio come l’Assunzione della Vergine con i santi Martino e Bononio e un crocifisso ligneo seicentesco di grande valore, noto come il “Signur gross”.
Altre chiese degne di nota sono: San Sebastiano, splendido esempio di romanico-gotico vercellese, risalente al IX secolo; la Chiesa dei Santi Apostoli, in stile barocco, con una pala d’altare ovale e una serie di dipinti degli apostoli; la Chiesa della SS. Trinità, costruita dal 1488, che ospita una rara Deposizione di Gesù dalla Croce: un complesso scultoreo originario del Sacro Monte di Varallo, acquistato dai confratelli fontanettesi nel 1568.
Palazzi storici e memorie civili
Passeggiando per il borgo si incontrano palazzi ricchi di storia:
-Il Palazzo Comunale, con origini tardo ottocentesche, affacciato su Piazza Garibaldi, un tempo “Prato della Tela”, luogo di essiccazione della canapa e di vivace mercato;
-Il Palazzo Ovis, adiacente alla Chiesa della Trinità, che forse fu un antico ospizio per pellegrini diretti a Roma o in Terra Santa;
-Il Palazzo Barone Vita, imponente costruzione in mattoni del Settecento con torre troncata;
-L’ex convento delle Orsoline, oggi foresteria e sede di mostre ed eventi.
Patria di un genio della musica
Fontanetto Po è anche la culla del grande compositore e violinista Giovanni Battista Viotti, nato qui nel 1755. Considerato uno dei padri del concerto romantico e autore, secondo alcune fonti, del tema musicale poi utilizzato per la Marsigliese, Viotti è celebrato con eventi musicali e rassegne di alto profilo culturale. La sua casa natale è segnalata lungo via Viotti da una lapide commemorativa.
Natura, cultura e identità
Inserito nel territorio del Parco del Po piemontese, il borgo rappresenta oggi un perfetto esempio di equilibrio tra ambiente, patrimonio storico-artistico e tradizioni locali. Le rogge, le antiche riserie, le chiese e i palazzi raccontano una storia millenaria fatta di fatica, fede e bellezza.
Fontanetto Po è dunque un luogo dove l’acqua scorre come memoria e vita, e dove ogni angolo conserva una parte dell’anima profonda del Piemonte.