Il palazzo Bitonti, situato in piazza IV Novembre, fu edificato intorno al 1821 (in base ad un incisione sul fermo metallico del portone d’ingresso) e si presenta come la continuazione naturale del complesso nobiliare, costituito dalla cappella Bitonti e dal palazzo “antico”, appartenente alla nobile famiglia.
La residenza è ubicata al fianco della cappella, dedicata alla madonna della Consolazione e a S. Giuseppe, eretta dall’arciprete don Gaetano Bitonti. Il palazzo Bitonti, è comunemente riconosciuto con la denominazione di Palazzo “nuovo”, per distinguerlo dal palazzo “antico”, risalente al XVII secolo, precedente dimora della famiglia, divenuta troppo angusta per poter ospitarne i diversi componenti.
L’edificio è strutturato in due piani, secondo lo schema tipico del palazzo salentino della prima metà dell’ottocento. Oltrepassato il portone d’ingresso, si schiude un primo atrio coperto da una volta a botte, seguito da una corte scoperta, nella quale si ergono tre colonne sormontate da vasi di frutta, volti simbolicamente a preannunciare il giardino retrostante, caratteristico emblema rinascimentale della nobiltà salentina.
Dall’atrio antistante il portone, si può accedere attraverso un piccolo cancello, agli scantinati, i quali, scavati nel banco calcarenitico naturale, forniscono il tipico esempio di tecnica di scavo rupestre, ravvisabile inoltre, nei trappeti ipogei.
Percorrendo, invece, l’antica scala , situata a destra dell’ingresso, si accede al piano superiore. Esso, anticamente adibito a residenza padronale, è composto da stanze sormontate da volte a padiglione a specchio estradossate, impreziosite da affreschi e decorazioni. Fanno eccezione, la volta a botte che copre il vano adiacente alla scala di ingresso e quella a squadro che fiancheggia l’altra scala che conduce alle terrazze.