Situata in uno dei paesaggi più suggestivi dell’entroterra marchigiano, l’Abbazia di San Vittore alle Chiuse sorge incastonata tra le pareti rocciose del Parco Naturale della Gola della Rossa e di Frasassi, nei pressi del borgo di Genga. Questo capolavoro dell’architettura romanica è uno dei monumenti religiosi più rappresentativi della regione Marche.
La chiesa venne edificata dai Longobardi alla fine del X secolo e deve il suo nome “alle Chiuse” proprio alla posizione geografica, poiché appare “chiusa” tra le montagne. L’attuale aspetto, austero e compatto, risale a una ricostruzione del XIV-XV secolo, che ha conservato intatti gli elementi stilistici originali.
La struttura, in pietra calcarea, presenta una pianta a croce greca con quattro poderosi pilastri interni che sorreggono una cupola centrale. L’interno è spoglio, privo di decorazioni e scarsamente illuminato, ma conserva un fascino mistico e arcaico. Le ampie arcate a tutto sesto, il silenzio e la semplicità dell’ambiente trasmettono una sensazione di profonda spiritualità.
Un dettaglio curioso attira l’attenzione dei visitatori: vicino alla porta sinistra dell’altare, inciso nella pietra, è visibile un simbolo dell’infinito rovesciato, la cui origine resta misteriosa. Alcune interpretazioni lo associano agli antichi Templari, ipotizzando un significato esoterico.
A pochi passi dall’Abbazia si trovano le Grotte di Frasassi, una delle meraviglie speleologiche più conosciute d’Europa, e le Terme di Frasassi, risalenti al 1922 ma sfruttate sin dall’epoca romana. L’intera area offre un perfetto connubio tra storia, natura e spiritualità, rendendo San Vittore alle Chiuse una tappa imperdibile per chi visita l’alta Valle del Sentino.