Il comune si trova quasi completamente all'interno della "Riserva Naturale del Monte Nevagna e del Monte Cervia", offrendo quindi numerosi spunti naturalistici per gli amanti del trekking, con diversi sentieri e percorsi tutti da scoprire.
Nel borgo antico non si può tralasciare una visita alla Chiesa di San Giovanni Evangelista e la bellissima "Fontana del Tritone", situata nel centro del paese, nella sua piazza principale.
Castel di Tora è caratterizzato da vie molto piccole, ricche di archi e case addossate le une con le altre. Tra una scalinata ed un passaggio stretto, perdendosi tra i vicoli i turisti potranno ammirare scorci romantici e suggestivi panorami sulle acque verdi del lago, oltre a numerose grotte e cantine naturali scavate direttamente nella parete della roccia.
Nei pressi del borgo non mancano certo spunti turistici interessanti: il Castello di Antuni, vicinissimo al piccolo borgo, è sicuramente uno di quei posti dove soffermarsi se si visita la zona. Si tratta di un edificio molto antico arroccato su una collina molto ripida che si affaccia sul Lago del Turano. In primavera, quando l'intenso verde degli alberi va in contrasto con il blu del lago si creano dei giochi di colore davvero particolari. Si può ammirare un bellissimo panorama risalendo a piedi la collina per raggiungere il castello e proseguendo poi sulla strada che costeggia la struttura.
La "Riserva Naturale del Monte Navegna e del Monte Cervia" è un luogo tutto da scoprire: all'interno sono presenti ambienti selvaggi ricchi di boschi fitti, praterie e gole mozzafiato come quella del Vallone dell'Obito. Non mancano torrenti e numerosi esemplari di interesse faunistico, oltre ad una flora variegata decisamente invidiabile. Per gli amanti della storia, infine, è fortemente consigliata una visita al Castello di Rocca Sinibalda, situato a circa 15 km dal paese di Castel di Tora. L'edificio di origine medievale è stato restaurato da poco e può essere finalmente visitato.
Tradizioni e curiosità
A Castel di Tora si svolgono due manifestazioni gastronomiche molto sentite. La Festa del Polentone, durante la quale la tradizionale la polenta è condita con sugo magro a base di pesce come baccalà, tonno e aringhe. Si svolge la prima domenica di Quaresima proprio per celebrare il periodo di preghiera e riflessione.
L’ultima domenica di settembre, si svolge invece la Sagra degli Strigliozzi, una giornata culinaria dedicata alla cucina tipica locale, rappresentata da questa pasta lunga, fatta a mano come vuole la più antica tradizione delle donne del paese.
Un altro evento molto sentito è quello della festa dedicata a Sant'Anatolia, che si svolge nella seconda domenica di luglio.
La festa di sviluppa nell’arco di tre giorni, durante i quali una statua della Santa viene portata in processione da uomini vestiti di un saio bianco al monastero di Santa Anatolia, e riportata nella chiesa di San Giovanni Evangelista al centro del paese all’alba del giorno successivo. La festa si chiude con il tradizionale ballo della “Pantasima” e uno spettacolo pirotecnico sul lago.
Un po' di storia
Fino al 1864, Castel di Tora fu chiamata Castel Vecchio, mentre il nuovo nome è legato all'antica città sabina "Thora", divenuta poi un villaggio romano. I primi documenti in cui si vede nominato il centro risalgono intorno al 1035, quando si citò Castel di Tora all'interno dei documenti dell'Abbazia di Farfa. Il paese fu sottomesso per un periodo proprio dall'Abbazia, la quale a sua volta lo ricevette in dono dai longobardi. Dopo questo breve periodo, Castel Vecchio, così come "Castrum Antoni" (l'attuale paese abbandonato Antuni) e Colle Piccolo, passarono sotto la signoria dei Brancaleoni prima e dei Mareri Poi.
Nel 1241, Federico di Svevia lo conquistò confiscandolo, per poi riconsegnarlo ai signori nel 1250. Nel 1400, il feudo venne annesso allo Stato Pontificio e rimase agli Orsini fino al 1634.
Dopo l'Unità d'Italia, avvenuta nel 1870, Castel di Tora si aggregò alla provincia di Perugia e fu soltanto nel 1920 che passò alla provincia di Roma, spostandosi quindi nel Lazio, mentre dal 1927 iniziò a far parte della provincia di Rieti.
Negli anni compresi tra il 1935 ed il 1938 venne eretta la diga assieme al lago artificiale del Turano, il cui cambiamento spinse gran parte della popolazione ad emigrare, passando quindi da circa 1000 abitanti a 300. Il lago, infatti, sommerge buona parte dei terreni coltivati della valle e inevitabilmente modifica l'economia locale, basata prevalentemente su pastorizia ed agricoltura. Oggi Castel di Tora punta molto su artigianato e turismo e assieme alla "città morta" di Antuni rappresenta una meta ideale per una gita fuori porta a pochi passi da Roma.
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