Stilo, tra storia e leggenda
Si pensa che Stilo in passato altro non era che l'antica Kaulonia, la città della Magna Grecia fondata sulla costa e distrutta nel 389 a.C. da Dionisio il Vecchio. Dopo essere stata riconquistata dai romani e ancora una volta devastata questa volta dai cartaginesi, gli abitanti di Stilo si trasferirono nell'entroterra, prima in cima a Capo Stilo e poi ai piedi del Monte Consolino.
Stilo divenne poi un importante centro bizantino, per poi passare sotto il dominio degli Svevi, degli Angioini, degli Aragonesi e dei Borboni.
Una divertente leggenda aleggia su questo incantevole borgo calabrese e rimanda all'epoca in cui Stilo era assediata dai Turchi: questi decisero di portare alla resa gli abitanti rinchiusi tra le mura della cittadina, impedendo di fatto ogni approvvigionamento. Gli stilesi allora, su invito di un valoroso guerriero, decisero di ingannare gli assedianti con uno stratagemma: usarono il latte delle donne che hanno appena partorito creando polpette di ricotta roventi da lanciare sui nemici. Questi ultimi, davanti a questo apparente spreco di cibo, credettero che, avendo la città scorte alimentari, non si sarebbe arresa presto e abbandonarono ogni desiderio di conquista.
Il centro storico del borgo
Il centro storico di Stilo è un piccolo gioiello che incanta con le sue antiche chiese, con gli eleganti palazzi nobiliari, case in pietra addossate le une alle altre, giardini nascosti e intimi cortili: passeggiare tra i suoi vicoli è come perdersi in un borgo medioevale sospeso nel tempo, sublimato dalla cinta muraria punteggiata da torri, sulla quale si aprono la Porta Reale e la Porta Stefanina. La Fontana dei Delfini, altrimenti nota come Gebbia, raffigura appunto due delfini tra loro incrociati e simboleggia l'alleanza tra gli arabi e i bizantini, rivelatasi preziosa per cacciare dal territorio Ottone II di Germania.
Tra le più belle chiese di Stilo ci sono quella di San Domenico risalente al XVII secolo, sita vicina a Porta Stefanina, la barocca Chiesa di San Francesco e il bellissimo Duomo d'Ognissanti. Si tratta in questo caso di una chiesa trecentesca di origine paleobizantina, restaurata dopo il terremoto del 1783: dall'esterno si notano in basso pietre che pare appartengano al mausoleo pagano sul quale la chiesa è stata costruita. All'interno sono conservati un crocifisso del '700, una statua in legno di San Vito e una pala d'altare del Battistello raffigurante la Vergine col Bambino e i Santi.
Il monumento simbolo di Stilo: La Cattolica
Il simbolo indiscusso di Stilo è senza dubbio la chiesa bizantina La Cattolica: sorge, come l'intero borgo, alle pendici del Monte Consolino ed è nata tra il X e l'XI secolo grazie ai monaci basiliani che si stabilirono inizialmente nelle laure, grotte scavate nella viva roccia. Il nome di questo suggestivo edificio deriva dal termine greco Katholikon, che fa supporre la sua appartenenza a una sorta di complesso monastico, probabilmente il Monastero dell'Assunta.
Lo stile bizantino e orientaleggiante è ben visibile all'esterno, grazie alla varietà cromatica e alle cinque cupole che sormontano la struttura cubica.
All'interno colpiscono gli affreschi raffiguranti i santi guerrieri, una campana del '500 decorata con un rilievo della Madonna col Bambino e le colonne dai capitelli corinzi e gotici. Soffermandosi sulla prima colonna sulla destra si può inoltre notare un'iscrizione lasciata probabilmente dal monaco Paolo, dove si parla di un'apparizione avvenuta sul vicino Aspromonte.
Al di sotto della Cattolica di Stilo si trova la casa, ora museo, di Tommaso Campanella, lo scrittore filosofo del '600 la cui opera più importante è senza dubbio "La città del sole". Al letterato è dedicata anche una statua bronzea in Piazza Carnovale.
Prima di lasciare Stilo, si consiglia di fermarsi a pranzo per gustare i piatti tipici del luogo, dal pecorino ai pomodori secchi, fino alla soppressata di maiale e alle famose olive cumbitè in salamoia.
Cosa vedere nei dintorni di Stilo
Poco fuori dal centro storico di Stilo si trova il Castello Normanno, costruito nel 1072 per volere di Ruggero il Normanno e ampliato poi dagli Angioini. Dopo essere stato distrutto nel XVI secolo dai francesi nel corso della battaglia contro Carlo V, dell'antico fortilizio resta qualche muro e torre diroccata. Ciò che lo rende spettacolare è soprattutto la posizione panoramica in cui si trova, con la vista che arriva fino al Mar Ionio.
In località Bivongi, a poco meno di 5 Km, si trova poi la bellissima Abbazia di San Giovanni Therestis: il portale in granito rosa e grigio introduce agli interni dove è custodito un bellissimo dipinto della Vergine benedicente il Bambinello sorretto con la mano destra, realizzato nel XII secolo.
Raggiungendo invece la vicina Monasterace Marina si possono infine visitare i resti dell'antica Kaulon, fondata nel VII a.C. dagli achei: sono visibili in particolare le vestigia del Tempio Dorico del V a.C. e dell'edificio termale della Casa Matta. Lo spettacolare mosaico del drago marino rinvenuto in quest'ultimo caseggiato è oggi custodito nel Museo di Monasterace.
IN AUTO
IN AEREO