Casale Marittimo si trova nella Maremma Pisana su un colle che domina la Val di Cecina, in Toscana. E' adagiato su una collina da cui si gode un panorama straordinario sull’Arcipelago Toscano e della costa, che dista solo 12 km. E’ immerso nel verde della macchia mediterranea tipica e sono presenti luoghi di interesse archeologico come Casalvecchio e Casa Nocera.
“A destra si stacca una propaggine di collina, che si stende verso il mare, e nel di cui ultimo dorso è il situato il moderno Casale”. Giovanni Targioni Tozzetti, viaggiatore erudito, a metà del ‘700, dava evidentemente voce alla tradizione secondo cui erano esistiti due castelli: Casalvecchio, il cui nome è rimasto ad indicare una collina a sud-est dell’attuale paese, e Casalnuovo, l’odierno Casale Marittimo. La zona, ricca di acque minerali, di selvaggina, di sale, insieme alla mitezza del clima, aveva del resto favorito fin dai tempi più antichi l’insediamento umano. E proprio sulla collina di Casalvecchio gli scavi archeologici hanno riportato alla luce i resti di un villaggio etrusco del VII sec a.C.. Ma la scoperta più straordinaria è quella della necropoli di Casa Nocera, un complesso di sepolture, di età orientalizzante, appartenute ai principi guerrieri etruschi, che dominavano la zona. Al VI sec. A.C. risale la tomba a tholos delle Poggiarelle, un eccezionale esempio di architettura funeraria etrusca, scoperto nel 1896 (si trova al museo archeologico a Firenze).
Il centro storico è composto da edifici in pietra che seguono ad anelli concentrici lo sviluppo delle due cerchie murarie di epoca medievale. Al Castello si accede attraverso una rampa dove si erge la torre dell’orologio eretta nel 1854. Dalla Piazza principale si accede ai borghi, quartieri sviluppatisi fuori dalle mura del Castello a partire dalla fine del 1500., con caratteristici vicoli, portici e scalinate. Dal punto di vista storico sono interessanti la Pieve di Sant’Andrea, il palazzo della Canonica, la Chiesa di San Sebastiano e la Cappella della Madonna delle Grazie, ricchi di reperti archeologici di epoca romana.
Intorno al paese, e fra questo e il mare, si estende una campagna riccamente lavorata che produce cerali, olio, miele e un vino pregiato, il DOC Montescudaio.
Calendario denso, dalla primavera all'autunno, quello delle sagre e feste. Tra i vari appuntamenti gastronomici si segnalano in luglio la tradizionale Sagra delle Chiocciole e in agosto quella del cinghiale.
Borgo di Casale Marittimo
Comune di Casale Marittimo
Provincia di Pisa
Regione Toscana
Abitanti: 1.076 casalesi
Altitudine centro: 214 m s.l.m.
il Comune fa parte di:
Paesi bandiera arancione
Unione Colli Marittimi Pisani
Riconoscimenti
Bandiera Arancione - Touring Club Italiano
Il Comune
Via del Castello 133 - Tel. 0586-653411
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Su una collina non lontana dal mare e che del mare ha sentore e purezza, alle spalle di Cecina, sul litorale tirrenico, ecco Casale, rifugio per chi cerca sollievo e pacatezza dalla vita di città nonché zona favorevole all’insediamento urbano fin dai tempi antichi, grazie al suo clima mite, alle acque minerali, all’abbondanza di selvaggina. Già gli antichi Etruschi si erano insediati nella zona: gli scavi archeologici hanno riportato alla luce i resti di un villaggio del VI secolo sulla collina vicina e un complesso di sepolture nella necropoli di Casa Nocera. Non si pensi, però, che nei secoli l’insediamento abbia avuto vita facile, tra incursioni dei pirati e aria malsana. Ma è grazie soprattutto alle progressive bonifiche della palude costiera, avvenute nel corso del XIX secolo, che oggi gli abitanti di Casale, così come i turisti in cerca di quiete, possono godere di un paese con un’ottima qualità della vita a poca distanza da mare, spiagge e pinete. Salendo al castello da una rampa che volge verso il cielo, il visitatore curioso può dare uno sguardo all’antica Torre dell’Orologio e alla casa del Camarlingo, fra le più vecchie del paese, per poi piacevolmente rifugiarsi in qualche enoteca aperta tra le belle case in pietra a vista. Sul bancone di certo non mancheranno un buon bicchiere di bianco locale, Montescudaio o San Torpè, né gli ancor più tipici cantuccini, nel canestro dei dolci.
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