Noto con il nome di Tarsina, Gualdo Tadino venne assoggettata dai Romani, cambiandone la denominazione in Tadinum. Il suo territorio fu teatro della famosa Battaglia di Tagina (552 d.C.), durante la quale il generale bizantino Narsete sconfisse l'esercito dei Goti, guidato dal re Badwila detto Totila che, ferito a morte sul campo di battaglia, morì poche ore dopo presso Capras (l'odierna Caprara) nel territorio di Tadinum. Il conflitto gotico-bizantino segnò la fine dei Goti in Italia. Qualche anno dopo, con l'arrivo dei Longobardi, il territorio tadinate entrò a far parte del Ducato di Spoleto e probabilmente fu sede dello sculdascio, che amministrava la giustizia e riscuoteva le tasse alle dipendenze del gastaldo che aveva sede in Nocera.
Poca popolazione rimase ancora nell'antica città in rovina, la maggior parte si ritirò sui colli circostanti. Distrutta definitivamente da Ottone III, imperatore del Sacro Romano Impero, nel 996, la città cambiò nome prendendo il longobardo Gualdo (luogo boscoso) e gli abitanti si rifugiarono in Val di Gorgo alle pendici del Serrasanta. Distrutta ancora da un violentissimo incendio, poiché le sue abitazioni erano quasi tutte in legno, venne ricostruita nel 1237 intorno all'abbazia di S. Benedetto con la bella pietra bianca della sua montagna, sull'attuale Colle Sant'Angelo (il santo dei Longobardi), dominato dalla Rocca Flea, dandosi libere istituzioni comunali sotto la protezione di Federico II, imperatore del Sacro Romano Impero, presente alla cerimonia di fondazione, e seguendo la sua politica ghibellina. Contesa tra Gubbio e Perugia, successivamente si sottomise malvolentieri a Perugia prima di essere consegnata allo Stato della Chiesa da Iacopo P. Canino (1458).
La città venne seriamente danneggiata da una forte scossa tellurica il 27 luglio 1751. Il sisma cancellò gran parte delle sue caratteristiche tardo-medioevali, pur restando in piedi alcuni bei palazzetti e belle chiese romaniche e gotiche, come Santa Maria di Tadino (ora detta Santa Chiara), San Benedetto (secolo XIII), San Francesco (secolo XIV). La città antica è stata da sempre saccheggiata dei suoi marmi, colonne, mosaici, portati soprattutto a Perugia. La Rocca Flea custodisce attualmente un bel museo ricco di dipinti e arredi, tra cui un famoso polittico del secolo XV di Nicolò detto l'Alunno e alcune tavole di Matteo da Gualdo, fine pittore locale della fine del Quattrocento. Nel 1833 il papa Gregorio XVI conferì all'abitato il titolo di città con il nome di Gualdo (Waldum) Tadino (Tadinum) e nel 1860 venne annessa al Regno d'Italia. Gualdo Tadino è stato gravemente danneggiato dal terremoto del 26 settembre 1997.
Il territorio di Gualdo possiede ricchezze ambientali naturali soprattutto nella fascia montana con le suggestive località di Valsorda, San Guido e Rocchetta, le pinete e la straordinaria fioritura.
Meritano sicuramente una visita la Rocca Flea, il museo delle ceramiche ospitato al suo interno e la Basilica di San Benedetto.
Gualdo Tadino è nota per la produzione di ceramica. Quest'arte antica segna l'identità economica e artistica della città. Alla ceramica era legata la manifestazione del Concorso Internazionale della Ceramica, che vedeva ogni anno la presenza di artisti di oltre 20 paesi del mondo ed ha consentito di acquisire nel tempo un patrimonio di oltre 100 opere, che rappresentano uno spaccato rilevante della moderna ricerca artistica nel settore.
Borgo di Gualdo Tadino
Comune di Gualdo Tadino
Provincia di Perugia
Regione Umbria
Abitanti: 14.317 gualdesi
Altitudine centro: 536 m s.l.m.
il Comune fa parte di:
Città della ceramica
Il Comune
Piazza Martiri della Libertà 4 - Tel. +39 075 915021
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