Preci letteralmente in latino vuol dire 'preces', cioè preghiera, era infatti questa l'attività che si svolgeva nell'antico oratorio benedettino del XII secolo collocato proprio nel centro storico del borgo. Ma il vero nucleo abitativo ebbe origine dal castello che qui sorse nel XIII secolo.
Secondo la tradizione del paese, il borgo fu fondato dal monaco siriano Eutizio, alla fine del Quinto secolo d.C.Ciò è testimoniato da un testo di San Gregorio, che nell'anno 594 scrisse della presenza di alcuni eremiti nel primo insediamento.
Il primo documento che parla di un castello nei pressi della Valnerina risale al 1232. Proprio intorno a questi anni comincia la storia di Preci, uno dei borghi più belli d'Italia.
L'Abbazia di Sant'Eutizio e il castello sono i monumenti più antichi e simbolici del paesino. L'abbazia mantenne, quindi il controllo del piccolo centro che, dopo alcune distruzioni da parte della vicina Norcia, siglò la pace definitiva con quest'ultima nel 1555. Da qui il borgo di Preci ebbe una vivace ripresa economica e anche alcune attività rinomate. Come la scuola chirurgica che diede formazione a grandi medici, tra cui Durante Scacchi, che entrò nella corte papale per curare il papa Sisto V e il fratello Francesco, e che nel 1588 operò addirittura la Regina d'Inghilterra Elisabetta I, per un problema agli occhi, probabilmente cataratta.
L'arte chirurgica a Preci si tramandava di padre in figlio, era un carattere peculiare di alcune importanti famiglie del borgo.
Proprio queste famiglie diedero un importante contributo architettonico al paesino di Preci, e le conferirono un carattere molto signorile tipico del Cinquecento. Ma Preci conserva anche testimonianze medievali, come le due porte della città.
Dopo l'Unità d'Italia e la nascita del Regno, Preci assume il ruolo di comune e ottiene la sua individualità.
Caratteristica principale di Preci sono i suoi vicoli e le sue viuzze formate a causa di un abitato molto raccolto, tipico delle fortezze di epoca medievale. Solo una stradina presenta dimensioni modeste, cioè la strada principale del paese. Lungo questa via sono presenti alcune delle testimonianze architettoniche più importanti di Preci. Una di queste è la piave di Santa Maria, costruita intorno al XIII secolo, proprio dai monaci di Sant'Eutizio. L'edificio presenta un portale gotico costruito nel Trecento. Sulla parte sinistra fu, invece, aperto un altro portale e un ulteriore portico che univa la parete decorata con stemmi e varie iscrizioni dedicati alla casa della Comunità, proprio qui si svolgono le riunioni del consiglio comunale.
Appena fuori da borgo storico di Preci sono presenti tre importanti frazioni: Poggio di Croce, Roccanolfi e Montebufo, dove sono presenti due parrocchie ricche di opere d'arte del Cinquecento e Seicento con alcune raffigurazioni del Testamento Nuovo.
Il territorio di Preci si estende all'estremità settentrionale della Valnerina. L'altitudine varia di circa mille metri, dai 420 ai 1490 m.s.l.m.
Il paesaggio è nella maggior parte boschivo e il territorio agricolo è di grande bellezza.
I prodotti del territorio sono esaltati durante la manifestazione che si svolge alla fine del mese di settembre, dal nome Pane Prosciutto e Fantasia. Il protagonista principale è sicuramente la norcineria, prodotto del luogo che rievoca antiche tradizioni, mestieri e procedure, come quella della lavorazione del maiale, ma anche di pane e formaggio.
Altro protagonista del territorio è sicuramente l'agricoltura biologica. Grazie al diffuso paesaggio rurale agrario tradizionale, si è diffusa questo tipo di agricoltura incentrata sulla coltura di orzo, lenticchie, farro, cicerchia e fagiolo. Queste colture erano considerate di tipo arcaico fino a pochi anni fa, oggi invece sono il simbolo di una alimentazione genuina che cerca di riscoprire quella civiltà rurale degli anni ormai passati.
La vita a Preci è molto semplice, la densità abitativa è molto bassa, infatti, il comune non conta più di 750 anime. Ciò consente di al turista di riscoprire quei valori e quel tipo di turismo eco-sostenibile e allo stesso tempo rilassante, in un luogo tutto da scoprire, a cui molti, purtroppo danno davvero poco valore.
Borgo di Preci
Comune di Preci
Provincia di Perugia
Regione Umbria
Abitanti: 706 preciani
Altitudine centro: 596 m s.l.m.
il Comune fa parte di:
Città del bio
Città slow
Aree naturali protette:
Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Il Comune
Piazza Marconi 1 - Tel. +39 0743 93781
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Il mantenimento del paesaggio agrario tradizionale non può che essere legato all’ampia diffusione che hanno in questo territorio le tecniche dell’agricoltura biologica: alla base ci sono la rotazione delle colture e la rinuncia all’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi, poi il mantenimento delle alberature, delle siepi e delle specie e varietà tradizionali, sia vegetali che animali, perfettamente integrate con il territorio, che rappresentano uno straordinario bacino di biodiversità agraria.
Farro, orzo, lenticchie, cicerchia e fagiolo, colture considerate arcaiche fino a qualche anno fa oggi sono simbolo di una sana alimentazione e permettono di riscoprire i sapori antichi gelosamente conservati dalla civiltà rurale. Tra le montagne è possibile meravigliarsi della tenacia dei piccoli allevatori di ovini ancora oggi transumanti, che con un po’ di fortuna possiamo poi ritrovarli a valle nei loro piccoli laboratori aziendali, dove è anche possibile degustare formaggi dal sapore unico. Come pure è possibile incontrare l’appassionato apicoltore, in grado di far assaporare direttamente la ricchezza floristica locale tradotta in miele dalle instancabili api. Preci e la Valcastoriana sono anche tartufo nero di Norcia, da assaporare direttamente negli ottimi ristoranti locali, che ogni giorno richiamano clienti da un ampio raggio perché famosi per l’alta qualità e genuinità dei piatti, proposti a prezzi onesti.
Altro discorso vale per i due principali frutti del territorio: la trota ed il prosciutto. Questi vengono prodotti a Preci per entrare nel mercato nazionale (a volte anche varcando i confini di Stato) del quale conquista importanti quote. Le trote allevate negli impianti della Valnerina vanno ad occupare il 7% del mercato nazionale e vengono apprezzate per la particolare sapidità. A riprova dell’attenzione con cui le attività produttive di inseriscono in un contesto ambientale di grande pregio ambientale ma anche estremamente fragile, tutti gli impianti ittiogenici sono sottoposti a certificazione volontaria di qualità ambientale. In impianti di recente realizzazione si è cominciato anche a trasformare i prodotti della troticoltura in lavorati particolarmente apprezzati dalle famiglie, come i filetti di trota.
Il prodotto di Preci senza dubbio più conosciuto è comunque il prosciutto, che viene stagionato in quattro grandi impianti nel territorio comunale, per una produzione che si aggira intorno ai 450.000 pezzi l’anno, tra i quali è presente circa l’85% della produzione certificata “Prosciutto di Norcia IGP”.