Situato a pochi chilometri ad est di Alba, il suggestivo borgo di Barbaresco è noto per la produzione del vino omonimo, riconosciuto a livello mondiale, intorno al quale oggi ruota buona parte dell’afflusso turistico e che rappresenta la voce più importante dell’economia locale.
La zona del borgo di Barbaresco (Barbaresch in piemontese) è conosciuta storicamente come barbarica sylva, dove le antiche popolazioni celtiche si ritiravano in adorazione del dio Tanaro. Si crede che questa zona sia stato il luogo di nascita di una figura un po' nebulosa: l'imperatore romano Elvio Pertinace. Ma oggi la fama, la gloria e l'orgoglio di questo piccolo borgo sulle colline cuneesi sono affidati soltanto al vino e all'arte dei vignaioli.
Il territorio di Barbaresco venne abitato fin dall'epoca preistorica. In quel periodo le belle e fertili colline del nostro Comune erano coperte da fitti boschi con qualche raro spazio verde lungo le sponde del fiume Tanaro e vi dimoravano le popolazioni barbare del Liguri Stazielli. Si trattava di popolazioni, rudi e forti, i Liguri avevano una foresta sacra che avevano dedicato ad una divinità denominata in celtico “Martiningen” che rappresentava la forza. Con l'arrivo dei Romani quest'area è stata dedicata al dio della guerra Marte. Vi crescevano querce gigantesche, simbolo di forza e resistenza, circondate da sorgenti di acqua salata oggi ancora esistenti.
I primi nuclei organizzati della zona sono probabilmente dei Liguri che all'interno di zone boschive si rifugiavano per sfuggire alla colonizzazione romana che ebbe grande slancio sotto l'impero di Augusto. Il nome Barbaresco, deriva infatti dal termine “Barbarica silva”. Il primo insediamento romano è denominato “Villa Martis”, che può essere ritenuta il primo nucleo abitato di questa zona, al cui interno era presente una “taberna” ovvero una fornace di laterizi. Non a caso a inizio del XX secolo, durante lo scavo di fossi per le viti furono ritrovate alcuni tegoloni romani. E' molto probabile che la presenza di questa “taberna” e la realizzazione della strada romana attraverso la Valle della Martinenga, che sviluppò i traffici con la vicinissima Alba Pompeia segnarono la fine della Barbarica sylva. Ben presto la foresta fece posto alle colture collinari.
Oggi in alcuni termini dialettali come “bric”, che indica un'altura collinare, si possono trovare tracce dell'antica lingua celtica. Con la caduta dell'Impero romano le Langhe divennero terra di conquista prima per i Longobardi e successivamente per i Franchi. Ci sono testimonianze che attestano che la Langa meridionale, fra la fine del IX e il X secolo venne sconvolta ripetutamente dalle razzie dei Saraceni che sbarcavano in Liguria. La diocesi di Alba venne talmente impoverita da essere assimilata dal 985 al 992, per ordine del Papa Giovanni XIII a quella di Asti. Al tempo il territorio era sotto il controllo politico di Roggero, che doveva affrontare gli avversari Arduino, Aleramo e Oberto.
Il paese fortificato, come lo conosciamo adesso è originario del medioevo, periodo in cui venne realizzata la torre e il castello. Barbaresco era un borgo fortificato e a quell'epoca risale il motto che campeggia nello stemma comunale “De Barbarisco turris et Arx”. Si sviluppò quello che viene definito “ricetto piemontese” ovvero un'area fortificata all'interno della quale si rifugiava la popolazione in occasione di pericoli esterni. Nel periodo medievale il territorio di Barbaresco venne conteso fra le città rivali Asti e Alba. Nel corso dei secoli Barbaresco è stata, come tutto il territorio langarolo contesa fra vari signori, nell'ambito delle guerre che hanno portato i territori piemontesi sotto diversi potentati, fino all'affermazione definitiva dei Savoia. Anche il paese langarolo alla fine del XVIII secolo venne scosso dai venti della rivoluzione francese e il 31 dicembre del 1798 venne creata la Municipalità di Barbaresco. La vita del paese è stata presto influenzata notevolmente dalla coltura della vite, la produzione di vino è sempre stata importante per Barbaresco. L'economia fra il XIX e il XX secolo è stata prettamente agricola, conoscendo un grande sviluppo negli ultimi decenni del '900. Infatti nel secondo dopoguerra il territorio di Barbaresco e delle Langhe non godeva di grande ricchezza.
Il Barbaresco DOCG è commercializzato in ogni continente ed è ritenuto uno dei più pregiati vini a livello mondiale.
Borgo di Barbaresco Comune di Barbaresco Provincia di Cuneo Regione Piemonte
Abitanti: 660 Altitudine centro: 274 m s.l.m.
Sito Unesco: Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe, Roero e Monferrato
il Comune fa parte di: Città del vino Città e siti patrimonio mondiale Unesco
Casa Cavassa è uno degli edifici-simbolo del Rinascimento saluzzese, oggi è sede del Museo civico...
Via S. Giovanni, 5 - 12037 , Saluzzo (Cuneo)
47.83 Chilometri da Barbaresco
= distanze in linea d'aria
IN AUTO
Dall'autostrada A6 prendere l'uscita Marene proseguire in direzione Alba. Attraversare il centro fino a raggiungere piazza Mons. Grassi. Dal omonima Piazza, è necessario seguire le indicazioni di direzione Barbaresco.
Dall'autostrada A21 uscire al casello di Asti Est e seguire le indicazioni per Alba. Prendere l'autostrada A33 e proseguire sulla strada per Alba, raggiungere l'uscita Castagnito e girare in direzione Neive- Barbaresco.
C’è un mondo di bellezza diffusa in Piemonte, di storie da raccontare, di profumi e sapori da provare: 14 piccoli centri inseriti tra i Borghi più Belli d’Italia, 34 premiati con la Bandiera Arancione marchio di qualità turistico-ambientale, 5 contrassegnati dalla Spiga Verde per lo sviluppo rurale sostenibile. E in tutta la regione un patrimonio di oltre mille Comuni sotto i cinquemila abitanti, custodi d&rsqu...
E’ tempo di tartufi nelle terre del Barolo e del Barbaresco.
Nel cuore delle colline di Langa, all’ombra di castelli e vigne, Alba è tornata ad essere, come ogni anno, capitale mondiale del gusto.
Ottobre e novembre sono i mesi della Fiera Internazionale del tartufo d’Alba, vetrina di sapori e cultura di una terra unica e straordinaria.
Alba è un tripudio d’appuntamenti e feste, mostre e incontri che ri...
Dolce di origine piemontese, in particolare della zona delle Langhe, la cui nascita risalirebbe agli inizi del '900 dallo chef stellato Ettore Songia. Si tratta di un delicato budino molto semplice da realizzare, utilizzando: panna, latte, zucchero e insaporito dai semi di bacca di vaniglia e aggiungendo la gelatina in fogli per far rassodare il composto una volta posto in frigorifero. Generalmente viene servita con salsa ai frutti di bosco, caramello o cioccolato. Oggi è un dessert diventato famoso in tutto il mondo, in part...
La Cisrà è un piatto tipico della zona delle Langhe in Piemonte a base di ceci e trippa. Questa zuppa anticamente veniva preparata con ceci scuri di origine mediorientale. Oggi si preferiscono i ceci nostrani, molto più gustosi. Questo piatto povero ha origini molto antiche e si racconta che durante le feste dedicate ai santi, questo piatto veniva distribuito, ancora caldo e fumante, ai fedeli.
Ingredienti
400g Trippa
200g Ce...