Palio del Ciuccio

Nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, tra i vicoli suggestivi del borgo medievale di Cuccaro Vetere, prende vita ogni anno il Palio del Ciuccio, una manifestazione che è molto più di una semplice corsa folkloristica: è un tributo sentito e autentico al ruolo che l’asino ha rivestito per secoli nella vita rurale cilentana.

Questa festa, profondamente radicata nella memoria collettiva del territorio, celebra l’umile e docile “ciuccio”, simbolo di fatica e dedizione, un tempo indispensabile nelle attività agricole e nei trasporti, soprattutto in un territorio montano, caratterizzato da sentieri ripidi e isolati. Era l’asino, infatti, a trasportare le castagne raccolte nei boschi, percorrendo chilometri tra le asperità del terreno fino al centro abitato.

Il Palio è preceduto da una sfilata storica che rievoca con abiti, scene e musiche d’epoca, i momenti di vita quotidiana del Cilento di inizio Novecento. Il corteo, animato da figuranti, carretti, attrezzi agricoli e antiche usanze, attraversa il paese regalando uno spaccato emozionante e genuino della cultura contadina. L’asino è protagonista assoluto, non solo nella corsa finale tra i rioni, ma in tutto l’impianto narrativo della festa, a sottolinearne la centralità nell’immaginario e nella tradizione locale.

La gara vera e propria, il Palio del Ciuccio, vede sfidarsi in maniera goliardica i rioni del paese, ognuno con il proprio fantino e ciuccio, in un clima di festa, rivalità bonaria e coinvolgimento collettivo. Sebbene oggi l’asino abbia perso la sua funzione economica, a Cuccaro Vetere è ancora custodito con orgoglio da alcuni abitanti, più per affetto e memoria storica che per necessità.

Il Palio del Ciuccio non è solo una rievocazione: è un momento di identità condivisa, un’occasione per onorare la fatica, la lentezza e la resilienza, valori che l’asino rappresenta perfettamente e che tornano ad avere un significato forte in un’epoca che troppo spesso dimentica le proprie radici.