C’è un angolo di Calabria che profuma di storia, latte e identità. Un luogo incastonato tra le dolci colline del Marchesato Crotonese, dove miti antichi e sapienze rurali si intrecciano nella produzione di uno dei formaggi più autentici del Sud Italia: il Pecorino Crotonese DOP. Secondo la leggenda, fu Ercole il primo pastore di queste terre. E tra le sue mandrie e i suoi pascoli, sotto cieli infiniti e paesaggi mozzafiato, si costruì una cultura agropastorale che avrebbe resistito nei secoli.

Qui arrivò anche Pitagora, che proprio su queste sponde decise di fondare la sua scuola, unendo pensiero, cibo e benessere. In questa terra benedetta, la pastorizia ha radici antichissime. Ancora oggi, generazioni di allevatori custodiscono i segreti della transumanza e della lavorazione del latte. Non è solo una questione di produzione, ma di amore per il territorio e appartenenza profonda. Il risultato? Un formaggio dal gusto intenso e delicato, che racchiude in sé l’essenza della Calabria: il Pecorino Crotonese.

Pecorino Crotonese forma

Le erbe spontanee come la sulla, l’oglio e il trifoglio conferiscono al latte un sapore inconfondibile. Il clima mite fa il resto, rendendo la stagionatura lenta e preziosa. Il pecorino che ne nasce è morbido, elastico, dolce e persistente anche dopo lunghi mesi. Un formaggio che racconta — al primo morso — il legame tra uomo, natura e tempo.

Ma questa tradizione non sarebbe sopravvissuta senza l’impegno delle comunità locali. Fondamentale è stato il ruolo della Apocc Soc. Coop., che ha portato al riconoscimento DOP del formaggio, restituendo alla Calabria una delle sue identità più forti. Altrettanto importante è l’ARA Calabria (Associazione Regionale Allevatori) che, con il suo supporto tecnico e organizzativo, aiuta gli allevatori a crescere, fare rete e migliorare la qualità del prodotto, salvaguardando il patrimonio zootecnico della regione.

Pecorino Crotonese casaro

Dietro ogni forma di pecorino c’è un volto segnato dal sole, mani esperte che impastano il latte fresco, cestini intrecciati a mano e una passione che si rinnova ogni giorno. È un lavoro duro, lontano dall’intelligenza artificiale e dalle scorciatoie digitali, ma profondamente umano.

Ed è anche grazie a questi nuovi pastori, spesso giovani, che scelgono di rimanere e investire nel proprio territorio, che la storia continua. La loro resilienza è l’eredità viva di Ercole e dei suoi successori.

Perché il Pecorino Crotonese DOP non è solo un formaggio: è una cultura, un gesto antico, un simbolo di resistenza e autenticità.