Estesa su oltre 1.200 ettari tra Castiglione della Pescaia e Grosseto, la Riserva Naturale Diaccia Botrona è una delle aree umide più importanti d’Italia e tra le più ricche di biodiversità in Europa. Quel che resta dell’antico Lago Prile, un tempo salmastro e vitale per l’economia locale, è oggi un paradiso ecologico di paduli, canneti e specchi d’acqua, tutelato come SIC (Sito di Importanza Comunitaria), ZPS (Zona di Protezione Speciale) e Zona Ramsar dal 1971.
La riserva ospita un ecosistema straordinario, che comprende oltre 200 specie di uccelli, tra cui falchi di palude, aironi rossi, garzette, pittime reali e falchi pescatori, rendendola una meta ideale per gli appassionati di birdwatching. Non mancano anfibi, rettili, una ricca fauna invertebrata e specie vegetali rare, tra cui orchidee selvatiche e frammenti di boschi planiziali con tamerici, frassini e olmi.
Simbolo della riserva è la suggestiva Casa Rossa Ximenes, progettata nel 1767 dall’ingegnere e gesuita Leonardo Ximenes per regolare il deflusso delle acque tra palude e mare. L’edificio, oggi museo multimediale, rappresenta il cuore storico e scientifico dell’area, testimoniando i grandi interventi di bonifica voluti dai Lorena nel XVIII secolo per combattere l’impaludamento e la malaria.
Accanto alla Casa Rossa si apre un paesaggio dove natura e storia convivono armoniosamente: passerelle, torrette di osservazione e sentieri permettono di esplorare in sicurezza una riserva che, oltre alla sua bellezza selvaggia, custodisce anche tracce del passato, come la vicina Isola Clodia, antico insediamento di epoca romana.
La Diaccia Botrona è oggi una “banca genetica vivente”, custode di un equilibrio delicato tra uomo e natura, luogo perfetto per riscoprire il valore della biodiversità e la memoria di un territorio plasmato dal tempo e dall’acqua.