Immerso nel verde della campagna bibbonese, a pochi passi dal borgo storico, si cela uno dei siti archeologici più affascinanti e poco conosciuti della Costa degli Etruschi: le Grotte Gialle, un complesso di tombe etrusche risalenti al IV-V secolo a.C., scolpite nell’antica rocce di calcarenite, un tipo di pietra sedimentaria formatasi su un fondale marino oltre un milione di anni fa.
Una necropoli scolpita nella pietra
Il nome “Grotte Gialle” deriva proprio dal colore dorato della calcarenite, che in queste zone assume sfumature calde e luminose. Le tombe si distinguono per la loro particolare conformazione a “orecchio di coniglio”, un tratto distintivo delle sepolture etrusche presenti nel territorio di Bibbona. Ogni tomba è costituita da due camere disposte a “V”, separate da una falsa colonna centrale, probabilmente con funzione sia estetica che simbolica.
Nel corso dei secoli, alcune strutture sono state rimaneggiate e modificate, ma mantengono intatta l’aura misteriosa di un tempo lontano, quando Bibbona era un insediamento etrusco importante, in stretto legame con il territorio e il culto dei defunti.
Un tuffo nell’archeologia, tra natura e silenzio
Il sito delle Grotte Gialle si raggiunge percorrendo sentieri immersi tra uliveti e macchia mediterranea, in un paesaggio silenzioso e intatto che amplifica il fascino di queste testimonianze antiche. Durante tutto l’anno, e in particolare nei mesi estivi, vengono organizzate visite guidate da archeologi ed esperti locali, che accompagnano i visitatori alla scoperta del mondo etrusco, tra riti funebri, simboli e misteri.
Un luogo da riscoprire
Le Grotte Gialle non sono solo un sito archeologico, ma anche un luogo di memoria, spiritualità e connessione profonda con la terra. Visitare queste tombe scolpite nella roccia significa compiere un viaggio nel tempo, tra paesaggi incontaminati e testimonianze che raccontano la vita e la morte di una civiltà raffinata e ancora in parte avvolta dal mistero.