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Località: Campo Dei Patriarchi, 5, 34073 Grado GO
Sito: http://www.grado.info/

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Basilica di Santa Maria delle Grazie

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Basilica di Santa Maria delle Grazie

Basilica di Santa Maria delle Grazie

La Basilica di Santa Maria delle Grazie è uno dei più antichi e suggestivi luoghi di culto di Grado, testimone prezioso della lunga storia cristiana della città. Situata nel cuore del centro storico, a pochi passi dal Battistero e dalla Basilica di Sant’Eufemia, si affaccia sul suggestivo Campo dei Patriarchi, luogo simbolico del patriarcato gradese.

La basilica venne costruita alla fine del VI secolo per volontà del Patriarca Elia, inglobando i resti di una precedente chiesa paleocristiana risalente alla prima metà del V secolo, probabilmente fondata dal vescovo Cromazio. Tracce ancora più antiche indicano l’esistenza, nel IV secolo, di una semplice aula rettangolare in cocciopesto, considerata il primo nucleo cristiano del sito.

Uno degli aspetti più affascinanti dell’edificio è la presenza di due livelli pavimentali: l’attuale navata centrale e l’altare si trovano al livello superiore, mentre la navata destra conserva il pavimento musivo originale del V secolo, situato circa un metro più in basso. Qui si ammirano mosaici geometrici, fiori stilizzati e iscrizioni dei donatori, oltre agli unici pesci rappresentati nei mosaici gradesi, simbolo fortemente evocativo.

L’interno della basilica presenta una pianta a base quadrata, con tre navate scandite da due file di cinque colonne in marmo, tutte di diversa provenienza, con capitelli antichi di reimpiego. La navata centrale, stretta e slanciata, dona verticalità all’ambiente, in contrasto con le dimensioni contenute dell’edificio. L’atmosfera è di sobria eleganza, dove la luce naturale esalta la bellezza dei dettagli architettonici.

Particolarmente significativi sono l’altare eliano, l’acquasantiera e la statua lignea della Madonna delle Grazie, posta nella navata sinistra, oggetto di profonda devozione popolare. Non a caso, la basilica è anche nota come la “Cesa de le Grasie” o “chiesa delle donne”, in riferimento alla tradizionale intercessione mariana tra il divino e la realtà umana.

Alle estremità dell’abside si trovano due piccoli ambienti laterali, la protesi e il diaconico, collegati tra loro in modo inusuale e utilizzati per le offerte e la preparazione liturgica. Nella zona absidale spiccano inoltre la cattedra, i seggi presbiteriali in pietra e marmo, e una preziosa recinzione scolpita, decorata con figure simboliche come colombe, pavoni e agnelli, probabile opera di lapicidi provenienti da Aquileia.

Nel corso dei secoli, soprattutto in epoca barocca e ottocentesca, la basilica subì modifiche e aggiunte, successivamente rimosse durante i restauri condotti nel 1924 dall’architetto Alessandro Rimini, che restituirono alla chiesa il suo aspetto originario. Tra le ricostruzioni moderne, di particolare interesse è la traccia perimetrale del quadriportico ormai perduto, oggi visibile sul pavimento esterno.

La Basilica di Santa Maria delle Grazie, pur di dimensioni ridotte rispetto alla vicina Sant’Eufemia, non ha nulla da invidiarle in termini di fascino, valore storico e intensità spirituale. Visitandola, si ha la sensazione di entrare in un vero scrigno paleocristiano, dove ogni dettaglio architettonico e decorativo racconta secoli di fede, arte e devozione.

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