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Località: Via Livorno, 1, 57020 Bibbona LI

Chiesa di Santa Maria della Pietà

Nel cuore del borgo di Bibbona, ai piedi del castello medievale, si erge la suggestiva Chiesa di Santa Maria della Pietà, un piccolo gioiello architettonico risalente al 1482, realizzato su progetto di Vittorio Ghiberti e Ranieri da Tripalle. La chiesa, concepita a croce greca, incarna i canoni del Rinascimento, dove forma e simbologia si fondono in una costruzione armoniosa, carica di riferimenti spirituali e, secondo alcuni studiosi, anche esoterici.

Architettura e simboli

La struttura si sviluppa attorno a una cupola centrale che svetta all’incrocio dei quattro bracci e si erge su un tamburo ottagonale decorato da otto piccoli oculi. La cupola è suddivisa in sei costoloni, mentre i bracci della croce sono coperti da eleganti volte a vela. L’effetto complessivo è quello di un ambiente solenne, raccolto e luminoso, dove la simmetria architettonica diventa strumento di elevazione spirituale.

Il fulcro architettonico dell’edificio è arricchito da elementi decorativi come valve di conchiglia inscritte in serti (ghirlande vegetali), collocate alla base dei pennacchi, tipici motivi ornamentali rinascimentali.

Esternamente, la chiesa si distingue per la totale assenza di intonaco, che lascia a vista la pietra originaria, e per la presenza di un piccolo campanile a vela collocato sul braccio nord. La facciata ospita due lastre rettangolari con lo stemma del Comune di Bibbona, rappresentante un leone rampante entro uno scudo a testa di cavallo, ornato da un nastro sinuoso.

Le iscrizioni misteriose

Uno degli aspetti più affascinanti dell’edificio sono le iscrizioni latine incise sugli architravi dei tre portali della chiesa. Quella principale riporta la celebre frase biblica:
“Terribilis est locus iste” (“Terribile è questo luogo”), un richiamo al mistero e alla sacralità che avvolge il sito.

Le altre due iscrizioni recitano: “Hanc est domus Dei porta Coeli” (“Questa è la casa di Dio e la porta del Cielo”); “Domus est pietatis et gratiae” (“Questa è la casa della pietà e della grazia”);

Questi versi, carichi di significati spirituali, rafforzano l’impressione di trovarsi in un luogo non solo sacro ma anche simbolicamente potente, tanto da ispirare leggende legate a presunte presenze templari o a figure come Leonardo da Vinci.

L’interno e i capolavori custoditi

All’interno della chiesa spicca l’immagine della Pietà, una tavoletta a tempera del XIV secolo di scuola fiorentina, considerata miracolosa dalla tradizione popolare e fulcro di una secolare devozione. Secondo la leggenda, l’opera sarebbe stata dipinta su un masso di tufo, motivo per cui si decise di costruire la chiesa proprio in questo luogo.

L’altare maggiore ospita anche un elegante ciborio in marmo del XVII secolo, inserito in un tabernacolo dipinto con le effigi dei Santi Bernardo, Paolo, Tommaso e Stefano.

Degna di nota è anche una tela raffigurante la Trinità, attribuita al pittore barocco Cesare Dandini, autore fiorentino del Seicento, la cui opera contribuisce ad arricchire l’atmosfera solenne e mistica della chiesa.

Un luogo di fede e suggestione

La Chiesa di Santa Maria della Pietà non è solo un edificio sacro, ma un concentrato di arte, storia e mistero. La sua architettura perfettamente proporzionata, le iscrizioni enigmatiche, gli arredi preziosi e la leggenda della Madonna miracolosa ne fanno una delle mete più affascinanti per chi visita Bibbona.

Un luogo di silenzio e contemplazione, ma anche di interrogativi e simboli nascosti, dove ogni elemento sembra alludere a un significato ulteriore, capace di coinvolgere credenti, appassionati d’arte e amanti del mistero.

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