Borgo

Località

Informazioni

Località: Via Passignano, 28, 50028 Badia A Passignano FI
Sito: https://www.badiapassignano.it/

Abbazia di San Michele Arcangelo

Immersa tra le dolci colline del Chianti, nel territorio di Barberino Tavarnelle, sorge l’imponente Abbazia di San Michele Arcangelo, meglio conosciuta come Badia a Passignano. Si tratta di un millenario complesso monastico vallombrosano, tra i più antichi e affascinanti della Toscana, circondato da vigneti e boschi secolari. Qui visse e morì San Giovanni Gualberto, fondatore della congregazione vallombrosana, morto nel 1073.

Origini e storia

L’abbazia fu fondata prima dell’anno Mille, su un oratorio dedicato a San Michele Arcangelo, figura particolarmente venerata dai Longobardi. Da piccolo cenobio benedettino, Passignano divenne nei secoli un potente monastero vallombrosano, protetto da papi, imperatori e nobili toscani. Tra i suoi momenti storici più significativi si ricordano: La protezione imperiale di Corrado di Scheiern nel 1121; Il soggiorno di Federico Barbarossa, il cui ritratto si trova in una delle sale; L’impegno politico e militare del monastero a favore della famiglia Alberti, contro Firenze, nel XIII secolo; L’insegnamento di Galileo Galilei nel 1588, chiamato a tenere lezioni di matematica.

Il monastero fu soppresso nel 1810 con le leggi napoleoniche, venduto a privati nel 1870, e solo nel 1986 è stato finalmente restituito ai monaci vallombrosani, che ancora oggi vi risiedono.

La chiesa abbaziale

Costruita a partire dal 1266, dopo l’incendio del monastero da parte degli Scolari, la chiesa di San Michele Arcangelo presenta una pianta a croce latina e un austero stile vallombrosano. All’interno:

-Il coro monastico centrale divide la navata;
-Ai lati, due preziose tavole del XVI secolo di Michele di Ridolfo del Ghirlandaio raffigurano la Natività e i tre arcangeli (Michele, Gabriele e Raffaele);
-Nella Cappella di San Giovanni Gualberto, gli affreschi di Alessandro Allori raccontano la vita del santo e la Ricognizione delle reliquie;
-Sotto l’altare, la cripta romanica conserva il luogo della prima sepoltura del santo e un reliquiario cinquecentesco con raffinati smalti che illustrano scene della sua vita.

All’esterno, il portale è sormontato da una lunetta con un affresco ottocentesco di Filadelfo Simi e dallo stemma in pietra dei monaci. La statua dell’arcangelo San Michele, copia dell’originale romanica attribuita ad Arriguccio Marmoraio (1177), domina la facciata.

Il monastero e il chiostro

All’apparenza un castello fortificato con torri angolari, il monastero conserva un cuore monastico benedettino. L’attuale aspetto è frutto di una radicale ristrutturazione neogotica ottocentesca, che trasformò la badia in una villa nobiliare su progetto dell’architetto Uguccioni.

Il grande chiostro, completato nel 1483, è il fulcro del complesso. Qui Filippo di Antonio Filippelli affrescò la Vita di San Benedetto, seguendo il modello di Monte Oliveto Maggiore. Gli affreschi, danneggiati nel Settecento e restaurati nel Novecento, costituiscono un documento prezioso di arte e spiritualità.

Da visitare anche:

-Il refettorio, che conserva l’imponente Ultima Cena di Domenico Ghirlandaio, realizzata nel 1476 con l’aiuto del fratello David, in uno stile che richiama il Cenacolo di Sant’Apollonia a Firenze;
-La cucina settecentesca, rimasta quasi intatta nel tempo.

Una comunità viva

Oggi Badia a Passignano è ancora abitata da una comunità di monaci vallombrosani, dediti alla preghiera, allo studio e all’accoglienza spirituale. L’abbazia è visitabile su prenotazione e continua ad affascinare per la sua fusione di fede, arte, storia e natura, in uno dei paesaggi più iconici della Toscana.

Non sono stati trovati dati
Non sono stati trovati dati
Non sono stati trovati dati
Non sono stati trovati dati
Non sono stati trovati dati

Rimani sempre aggiornato

Ispirazioni di viaggio, eventi autentici, tradizioni locali e offerte esclusive

Iscriviti alla newsletter

Email *
Nome *
Città *