Soriano Calabro

Soriano Calabro è una cittadina nella Provincia di Vibo Valentia, con una forte vocazione commerciale e industriale. Questo borgo ha svolto un ruolo significativo nella storia religiosa ed economica della zona vibonese, mantenendo vive le tradizioni artigianali della ceramica, della pasticceria e della lavorazione del legno.

Per le strade di Soriano Calabro
Per le strade di Soriano Calabro
Fontana dei due Leoni, Soriano Calabro
Fontana dei due Leoni
Il Convento Santuario di San Domenico dall'alto
Convento Santuario di San Domenico dall'alto
Convento Santuario di San Domenico, Soriano Calabro
Il Convento Santuario di San Domenico
Ruderi del Convento, Soriano Calabro
Ruderi Antico Convento

La storia del borgo

Le origini di Soriano Calabro sono attribuite ai monaci basiliani, ma dal 1510, con l'arrivo dei Domenicani che costruirono un grande convento, la città divenne un importante centro d'arte e cultura per l'ordine in Europa. È celebre per aver ospitato Carlo V nel 1535, di ritorno da Tunisi, e il filosofo Tommaso Campanella. La fama e la ricchezza del complesso religioso crebbero grazie a un'immagine ritenuta miracolosa: l'effigie di San Domenico di Guzmàn, considerata acheropita, che la tradizione vuole consegnata a un monaco dalla Vergine Maria insieme alle sante Caterina d'Alessandria e Maria Maddalena. La potenza economica del centro religioso si consolidò nel XVII secolo, grazie soprattutto alla protezione della Corona di Spagna, imparentata con la casa Guzmàn.

Dopo essere stato quasi completamente distrutto dal terremoto del 1659, il convento fu ricostruito dall'architetto certosino Bonaventura Presti, che progettò un nuovo convento e una nuova chiesa ispirati al famoso Escorial di Madrid, sebbene in proporzioni ridotte. Il monastero di Soriano si estendeva su una superficie di 23.000 m². La chiesa, a croce latina, era spaziosa e luminosa, costruita in granito e travertino, con una sola navata e otto cappelle, tutte decorate con marmi, oro, capitelli, pale d'altare, statue e medaglioni marmorei raffiguranti santi e beati domenicani. L'altare maggiore, imponente e sontuoso, era decorato secondo lo stile barocco del Seicento, situato sotto la gigantesca cupola affrescata da Mattia Preti e circondato da colonne di marmo e alabastro bianco, al centro delle quali era incastonata l'immagine venerata di San Domenico. L'abside semicircolare, ampia e austera, ospitava magnifici stalli lignei intarsiati, mentre i chiostri erano circondati da imponenti porticati su colonne.

L'abitato

L'abitato di Soriano Calabro, situato su un leggero pendio, è diviso in due parti: il vecchio centro urbano, che conserva le rovine dell'antico Convento di San Domenico, e il nuovo centro urbano sviluppatosi a sud del centro storico dopo il 1960. Soriano Calabro vanta numerosi beni culturali di grande valore storico-artistico e antropologico, come la Basilica di Santa Maria Maggiore con i ruderi dell’antico convento, la Chiesa di San Martino vescovo, la Chiesa della Madonna del Carmine, la Chiesa di San Filippo nel centro storico, la Chiesa di San Francesco da Paola e il Polo Museale di Soriano Calabro, situato nel Complesso Architettonico Monumentale dell'Antico Convento, che ospita vari musei.

Oggi, Soriano Calabro è un importante centro culturale grazie al suo Polo Museale e alla Biblioteca Calabrese, unica nel panorama nazionale, con oltre 50.000 volumi scritti da calabresi o riguardanti la Calabria, oltre a preziose monografie e cinquecentine. È anche un apprezzato centro di artigianato del legno e della ceramica. In passato, era rinomato anche per la lavorazione dei vimini, con cui si realizzavano cesti, sedie e persino mobili, un'attività che purtroppo è stata soppiantata dalla concorrenza industriale del sud-est asiatico. Il settore dolciario è molto sviluppato, sia a livello artigianale che industriale, con botteghe tradizionali di Mostaccioli e industrie di biscotti e cioccolato.

Borgo di Soriano Calabro
Comune di Soriano Calabro
Provincia di Vibo Valentia
Regione Calabria

Abitanti: 2 317 sorianesi o surianiti
Altitudine centro: 268 m s.l.m.

il Comune fa parte di:
I Borghi più belli d'Italia

Il Comune
Piazza Municipio - Tel. 0963 351002

Accessibile ai disabili
Borgo in montagna
Basilica Santuario di San Domenico in Soriano
Via Convento - Soriano Calabro - Vibo Valentia
soriano-calabro-polo-museale-di-soriano-calabro-1
Via Roma - Soriano Calabro - Vibo Valentia

IN AUTO

  • Percorrendo l'autostrada le uscite più vicine al centro di Soriano Calabro sono:
    - Uscita Serre - Soriano Calabro (Salerno-Reggio Calabria)
    - Uscita Mileto (Salerno-Reggio Calabria)

IN TRENO

  • Stazione di Vibo Valentia - Pizzo
  • Stazione di Rosarno

IN AEREO

  • Aeroporto di Lamezia Terme
  • Aeroporto di Reggio Calabria

Oltre che dal punto di vista religioso e culturale, Soriano è anche famoso nel mondo per i Mostaccioli, dal termine dialettale "mustazzoli", sono biscotti duri preparati con farina e miele (diversi dalle versioni classiche con anche mosto di vino caldo), aventi forme svariatissime, decorati con carta stagnola vivacemente colorata. Le forme più prodotte sono il pesce, il paniere, il cavallo, la donna, il cuore, la esse barocca.

Esposti in occasione delle feste patronali e delle fiere, nelle caratteristiche casse di legno, i Mostaccioli rievocavano la vita rurale contadina, simboleggiavano il rispetto per la famiglia e per la natura, per i sentimenti autentici e semplici del popolo contadino calabrese.

In ogni modo, benché si ritenga che questo dolce abbia origini molto remote, si va dalla Grecia Antica al mondo arabo, pare che i Monaci Domenicani abbiano trasmesso alle genti del luogo l’arte pasticciera, e quindi anche la ricetta dei Mostaccioli, che poi nel tempo acquisirono aspetti magico-religiosi, rituali, propiziatori e anche estetici di certo esclusivi e affascinanti.

Infatti era ed è tradizione usarli come ex-voto da affidare al Santo per la guarigione, ad esempio una gamba quando di trattava di frattura all'arto, oppure come dono di nozze nella forma del ricco e decorato cuore con la scritta "Amor".

  • Festival Arte, Sapori e Musica (prima o seconda settimana di agosto): Festival itinerante per le vie del borgo, con stand gastronomici di piatti e prodotti tipici, artigianato tipico, botteghe artistiche, artisti di strada e musicisti.
  • Affruntata (Domenica di Pasqua): Antichissimo rito di pietà popolare, ripercorrente il passo del Vangelo del ricongiungimento di Gesù e Maria nella resurrezione, con le statue portate in spalla.
  • Presepe Vivente (da 2 a 3 appuntamenti tra natale e l'Epifania): Presepe Vivente in costume (tema annuale) calabrese, ebraico, barocco, nei ruderi del Complesso Monumentale dell'Antico Convento di San Domenico. Antichi mestieri, cucina tipica e animali.
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