Savignano Irpino è un borgo dall’anima antica e autentica, immerso nel verde intenso della Valle del Cervaro-Miscano, alle pendici del Monte Sant’Angelo. Il suo territorio, ricco di sorgenti e paesaggi incontaminati, si estende tra boschi di conifere e querce, percorsi naturali e sentieri carichi di storia, come l’antico tratturo Pescasseroli-Candela, che racconta secoli di transumanza, pascoli e cultura agro-pastorale. Qui, il tempo sembra scorrere lentamente, accompagnato dal suono dell’acqua e dal profumo del sottobosco, in un’atmosfera che rigenera corpo e spirito.
Sospeso tra la Campania e la Puglia, il borgo si sviluppa in posizione panoramica tra i colli Tombola e Calvario, affacciandosi con eleganza sulla Valle del Cervaro. Il suo centro storico, perfettamente conservato, racconta secoli di vicende umane e dominazioni, dalla presenza longobarda e normanna fino all’influenza aragonese e spagnola. È proprio durante il regno di Tancredi d’Altavilla che Savignano entra nelle cronache: nel 1193 il governatore Sarolo Guarna viene giustiziato sulla torre del castello, episodio che lascia un’impronta profonda nella memoria locale. Più tardi, nel 1445, la nobile famiglia dei Guevara trasforma il maniero medievale in residenza signorile, segno di un’epoca di rinnovato splendore.
Il borgo si è poi progressivamente ampliato nel corso dei secoli, prima verso Porta Grande nel Cinquecento, poi lungo Corso Vittorio Emanuele e nei quartieri del Calvario e della Fontana Vecchia nel Settecento. A questo periodo risale anche il raffinato Palazzo Orsini, oggi sede comunale, voluto da Papa Benedetto XIII come luogo di accoglienza per i pellegrini. L’architettura religiosa, elegante e sobria, è testimoniata dalla maestosa Chiesa Madre dedicata a San Nicola e Sant’Anna, protettrice del paese, la cui venerazione culmina in una delle feste più sentite del borgo, a fine luglio. All’interno, la cappella dedicata alla santa custodisce un patrimonio artistico prezioso, restaurato di recente. Completano il patrimonio sacro la Chiesa del Purgatorio con il suo slanciato campanile e la Chiesa della Madonna delle Grazie, piccoli gioielli di fede e arte popolare.
Emblema della vita rurale di un tempo è la Fontana Angelica, storica sorgente attorno alla quale si sviluppava la vita quotidiana e sociale del paese, quando l’acqua veniva trasportata a mano dagli “acquaiuoli”. Simbolo della memoria collettiva, oggi è anche un elemento decorativo e identitario, impreziosito da tre papere in ghisa. Non mancano scorci mozzafiato come il Belvedere Tombola, affacciato sulla valle, o luoghi naturalistici come il Laghetto Aguglia, specchio d’acqua alimentato da fonti dolci e sulfuree, in un paesaggio che incanta in ogni stagione.
Ma Savignano Irpino non è solo bellezza paesaggistica e storia: è anche sapore, cultura contadina e saperi antichi tramandati in cucina. Qui, la tradizione gastronomica è parte integrante dell’identità locale. Il caciocavallo podolico, affumicato o fresco, è tra i protagonisti, insieme alla pasta fatta a mano – dalle orecchiette ai cicatielli – preparata in occasione delle feste con dedizione dalle donne del borgo. La sagra delle orecchiette è l’evento simbolo dell’estate savignanese, richiamando residenti, turisti e tanti emigrati di ritorno. Il borgo si riempie di profumi e sorrisi, con tavolate all’aperto e piatti tipici come “laganiell e fasul”, la “colazione savignanese” con patate e peperoni, la zuppa di soffritto o la “ciambott”, ricca e contadina.
Savignano Irpino è uno scrigno di esperienze da vivere lentamente: passeggiare per le sue vie silenziose, lasciarsi sorprendere da un panorama improvviso, ascoltare i racconti degli anziani, sentire l’odore del pane appena sfornato, immergersi nella sua storia millenaria fatta di castelli, fontane e antiche dimore. Qui, dove la vita scorre semplice ma intensa, ogni pietra racconta e ogni stagione regala colori diversi. È per questo che dal 2016 è entrato a far parte del club de “I Borghi più belli d’Italia”: un riconoscimento meritato per un luogo che conserva l’anima autentica dell’Irpinia.