Santa Severina è uno dei borghi più affascinanti e meglio conservati della Calabria, tanto da essere annoverato tra I Borghi più Belli d’Italia. Situata in provincia di Crotone, sorge su una rupe di tufo al centro della Valle del Neto, a metà strada tra le acque del Mar Ionio e le montagne della Sila. Vista da lontano, appare come una grande nave di pietra che domina il paesaggio circostante, testimone millenaria di una storia ricchissima di stratificazioni culturali.
Origini e storia
Il territorio fu abitato già nell’età del bronzo e del ferro da popolazioni indigene, forse appartenenti al ceppo degli Enotri. Anticamente conosciuta come Siberene, divenne centro greco-italico, poi romano e infine bizantino, fino al 1076, quando fu conquistata dai Normanni. Successivamente passò sotto il controllo svevo: lo stesso Federico II citò il castello di Santa Severina nello Statutum de reparatione castrorum del 1228, documento che elencava i manieri del Regno di Sicilia.
Simboli, monumenti e luoghi di culto
Simbolo del borgo è il Castello, edificato dai Normanni nell’XI secolo su una precedente fortificazione bizantina. La sua architettura imponente, con mastio quadrato, quattro torri cilindriche e bastioni sporgenti, ne fa uno degli esempi meglio conservati di ingegneria militare medievale in Calabria. Oggi ospita il Museo Archeologico e aree espositive che permettono di rivivere la lunga storia del borgo: necropoli, resti di chiese bizantine affrescate, antiche gallerie sotterranee.
Tra i monumenti più preziosi spicca il Battistero bizantino del X secolo, unico nel suo genere in Italia. Di pianta circolare con quattro bracci a croce greca, conserva affreschi datati tra il X e il XII secolo e colonne di spoglio provenienti da edifici più antichi. Accanto sorge la Cattedrale di Santa Anastasìa, costruita nel XIII secolo e rimaneggiata nei secoli successivi: imponente con le sue tre navate, conserva il portale originale e si affaccia su una scenografica piazza dominata dal castello.
Quartieri storici
Passeggiando nel borgo si incontrano quartieri dal fascino unico: la Grecìa, di origine bizantina, con le case arrampicate sullo sperone panoramico, e la Iudìa, l’antico ghetto ebraico, testimonianza della convivenza di culture diverse nel corso dei secoli.
Eventi e tradizioni
Il momento migliore per scoprire Santa Severina è durante la Festa Medievale, che si svolge ogni anno tra maggio e giugno: rievocazioni storiche, sbandieratori, spettacoli di giullari e degustazioni riportano il borgo indietro nel tempo. Gli sportivi possono invece raggiungerlo pedalando lungo la Ciclopedonale Val di Neto, un percorso di 38 km che attraversa sei comuni crotonesi.
La tradizione culinaria locale è un altro motivo per visitare Santa Severina. Da assaggiare la sàuza, zuppa di fave con menta e pancetta, tipica del periodo primaverile, e l’aranciàru, varietà autoctona di arancia dalle proprietà organolettiche pregiate. Immancabile un calice di Val di Neto IGT, vino simbolo del territorio.
Santa Severina oggi
Oggi Santa Severina è un museo a cielo aperto che custodisce eredità bizantine, normanne e sveve, incastonate in un borgo che continua a vivere grazie alle sue tradizioni, alla sua cultura e alla calorosa ospitalità dei suoi abitanti. Visitare Santa Severina significa compiere un viaggio nel tempo, tra storia, arte e sapori autentici della Calabria.