Appeso al colle del Moncenisio, il borgo appare come sospeso, a quasi 1500 s.l.m. sulla Val Cenischia. Storicamente conosciuto con il nome di Ferrera, è da sempre legato ai transiti sulla Via Francigena e al Colle del Moncensio, è stato costantemente al centro di eventi e imprese storiche: dal passaggio di Napoleone, alla costruzione dei trinceramenti d'alta quota, alla diga del Moncenisio alla costruzione della ferrovia alpina della Fell.
A testimoniare e documentare il passato di questo borgo al servizio del Colle è nato nel 2003 l’Ecomuseo Le Terre al Confine, uno dei 25 ecomusei riconosciuti dalla Regione Piemonte: esso evoca un passato importante le cui testimonianze sono ancora ben visibili nel paesaggio di Ferrera grazie un percorso di visita ecomuseale.
L'antica Casa Comunale è il punto di partenza per le esperienze di conoscenza del territorio e luogo di ritrovo della comunità con la biblioteca comunale, il Centro di Documentazione delle Terre al Confine e lo spazio per convegni ed esposizioni. Il secondo piano è dedicato interamente alla tematica della comunità attraverso l’esposizione di oggetti che offrono uno spaccato della vita quotidiana di un recente passato legato ai mestieri di montagna: la lavorazione del latte, la fienagione, i banchi della vecchia scuola, il tradizionale costume femminile e maschile. Una sezione è, inoltre, dedicata alla fauna e alla flora che tutt'ora abitano in questa fascia di area montana nei boschi che circondano Moncenisio: stambecchi, cinghiali, volpi, lepri, scoiattoli e molti altri animali che in natura trovano il loro habitat.
Il percorso ecomuseale di Moncenisio prosegue attraverso l'antico mulino, il forno e il lavatoio, luoghi di ritrovo della comunità, che nel periodo natalizio si animano con un presepe storico, e prosegue presso la cappella di San Giuseppe (XVIII sec.) che racchiude delle preziose tavole della Via Crucis realizzate dai più importanti artisti contemporanei piemontesi coordinati dalla pittrice Lia Laterza: Tino Aime, Gabriel Girardi, Vinicio Perugia, Fernando Eandi solo per citarne alcuni.
In aprile la festa patronale dedicata a San Giorgio a Martire vede ancora le donne in costume tradizionale accompagnare la processione con la statua del santo patrono (23 aprile).