Il cuore delle tradizioni: Mamuthones e Issohadores
Mamoiada è il palcoscenico di uno dei Carnevali più antichi e misteriosi del Mediterraneo. I Mamuthones, figure vestite di pelli ovine e cariche di campanacci, procedono in silenziosa e ritmica processione, guidati dagli Issohadores, eleganti danzatori dal corpetto rosso e maschera bianca che lanciano la loro “soha” (fune) per catturare simbolicamente il pubblico. Questo rito ancestrale, che ha inizio la sera del 16 gennaio con i fuochi di Sant’Antonio Abate, richiama ogni anno migliaia di visitatori desiderosi di assistere a uno spettacolo unico nel suo genere.
Un territorio che parla: archeologia e spiritualità
La storia di Mamoiada affonda le sue radici nel Neolitico, testimoniata dalla straordinaria Sa Perda Pintà (la “pietra dipinta”), una stele alta oltre due metri e mezzo istoriata con motivi concentrici e bastoni uncinati, considerata un unicum nell’intera Sardegna. Accanto a essa, emergono circa 40 domus de Janas, tra cui spicca Sa Conchedda Istevene, e ben 32 nuraghi, come l’imponente Arràilo, circondati da villaggi e tombe di Giganti.
Il borgo conserva tracce dell’epoca romana, come la fontana di Su 'Antaru Vetzu e il rione Su 'Astru (dal latino castrum), mentre il medioevo ha lasciato in eredità chiese come Nostra Signora di Loreto, con affreschi preziosi, e il suggestivo santuario campestre dei santi Cosma e Damiano, circondato da 50 cumbessias per i pellegrini, testimonianza della fede bizantina.
Cultura viva, anche nel quotidiano
Il centro storico di Mamoiada, con le sue strette viuzze lastricate e le case in granito, si sviluppa su un lieve declivio, attraversato dalle arterie principali di via Mannu e corso Vittorio Emanuele III, che si incontrano in piazza Santa Croce, cuore pulsante del paese. Qui ha sede il municipio e, durante le feste, si svolgono eventi e mercatini artigianali che animano le stagioni.
Non solo maschere: il Museo delle Maschere Mediterranee permette di conoscere le affinità tra le tradizioni carnevalesche di Mamoiada e quelle di altre culture pastorali del Mediterraneo, mentre il Museo della Cultura e del Lavoro racconta l’anima produttiva e contadina del territorio.
Vino, pane e ospitalità
Mamoiada è terra di vignaioli e di cannonau, vino rosso corposo che nasce dalle dolci colline di granito e che ha ottenuto importanti riconoscimenti a livello nazionale. Altre eccellenze locali includono la granazza, antico vitigno autoctono riscoperto, e prodotti caseari come il fiore sardo, la ricotta, sa frughe e casu martzu, spesso consumati con il tradizionale pane carasau.
Il borgo si anima particolarmente in occasione di “Tapas”, la manifestazione autunnale che fa parte del circuito Autunno in Barbagia, durante la quale è possibile degustare piatti come maccarrones de busa, pane frattau, pecora bollita, porcetto arrosto, fave con lardo e dolci tipici come orulettas e s’aranzada.
Natura e sport nella terra dei pastori
Mamoiada è immersa in un paesaggio collinare solcato da sorgenti e torrenti, boschi e sentieri battuti da generazioni di pastori. Oggi questi “sentieri della transumanza” sono percorsi ideali per escursionisti e amanti della mountain bike, che possono scoprire le antiche capanne rurali (sos pinnettos) e godere del panorama unico che spazia tra il Gennargentu e il Supramonte.
Mamoiada non è solo un paese da visitare, ma un mondo da vivere, in ogni stagione, tra profumi intensi di mosto, tamburi rituali, pietre che raccontano e mani che tramandano. Un luogo in cui ogni vicolo narra storie antiche, ogni festa coinvolge il cuore e ogni bicchiere di vino celebra la vita.