Gli scenari che ci accolgono non appena arriviamo in prossimità di Exilles, piccolo borgo di 300 abitanti nel cuore dell’alta Valle di Susa, sono degne delle migliori ambientazioni dell’ormai serie cult Game of Thrones: imponenti vette rocciose, profonde gole e sculture naturali scolpite da anni di fenomeni atmosferici conservano, incastonato tra di loro, un borgo dal sapore medievale, luogo ancora oggi di rievocazioni storiche e intrattenimenti tradizionali.
Il borgo di Exilles è situato allo sbocco del Vallone del Galamabra. Quale nodo cruciale entro un’area strategicamente importante per la vicinanza con il passo alpino del Monginevro, viene citato già in epoca romana per la presenza di una struttura fortificata sull’altura che emerge tra le gorge, ovvero il primo nucleo del Forte che ora domina l’abitato.
L’origine del toponimo celtico exingo-magus: piazza fortificata, sta ad indicare la peculiarità dell’abitato di Exilles fin dalle sue origini. Lo sviluppo dell’abitato è connesso certamente alla presenza del Forte di Exilles, tanto da avere la conformazione tipica di un ricetto medioevale per ospitare gli abitanti durante gli assedi del forte. Al borgo si accedeva per porte che si aprivano ai quattro lati, e al centro la strada principale "Charrière" è ancora solcata dal canale d’acqua per la pulizia delle strade e per gli incendi, dove le antiche case circostanti formano dei piccoli ricetti interni affiancati l’uni agli altri.
Passeggiando lungo le sue strette vie in pietra, costellate dai tipici lavatoi di montagna, si incontrano edifici di culto di assoluto splendore, come la chiesa parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo (XIII sec), dallo splendido portale quattrocentesco, conserva all’interno arredi lignei di gran pregio come il pulpito o i retables realizzati da maestri intagliatori come Chaffrey Faure o Jacques Jesse che operarono in molte chiese e cappelle dell’ Alta Valle nell’area degli Escarton di Oulx. Il campanile di Exilles presenta elementi unici non riscontrabili in altri modelli valsusini, come la bicromia fra intonaco chiaro delle pareti e i conci, scuri, delle cornici. Curiosa è la piccola cappella di S.S. Rocco e Sebastiano, costruita nel 1660 riutilizzando conci di pietra e decorazioni di una cappella precedente probabilmente dedicata a San Pietro.
Per i visitatori più avventurosi, sono molte le piccole borgate che si possono raggiungere in cammino, da Cels-Rif, rinomata per la rocca di Sur Serre dove il ribelle Francesco de Bardoneche possedeva una delle sue dimore fortificate, passando per Cels-Morliere, Cels-Ruinas e Deveys, dove la cappella di San Biagio offre pregiati esempi di arte tardogotica.
Dopo una meritata tappa al Museo della Grappa “Gianfranco Joannas” e la visita a due curiose fontane settecentesche dalle fattezze antropomorfe, saliamo a San Colombano, la borgata più alta, ormai in vista delle “Terre Alte” del massiccio d’Ambin, scorcio montano dalla notevole bellezza.
Vera perla del borgo, però, è il suo Forte: le prime tracce risalgono al 1155 quando, sotto il comando dei conti d’Albon, si ha notizia di un primo complesso fortificato, testimone nei suoi lunghi secoli di lotte, scontri, distruzioni e ricostruzioni. Da sempre sito in un territorio strategico per la sua posizione di confine, il Forte come lo conosciamo oggi risale al XIX secolo quando, dopo la sua completa distruzione per mano francese in seguito al Trattato di Parigi, fu ricostruito dal Re di Sardegna. Percorrendo la Strada Statale 24 del Monginevro che taglia in quel tratto l’Alta Valle di Susa, in prossimità del paese ci troviamo subito di fronte a una costruzione terribilmente suggestiva e scenografica. Protagonista di misteriose storie e leggende (come non ricordare la celebre Maschera di Ferro, che soggiornò nel forte – si dice – tra il 1681 e il 1687), dopo anni di incuria e abbandono, fu acquistato dalla Regione Piemonte nel 1978. Aperto da giugno a settembre, il Forte è oggi sede di due innovative aree museali, e protagonista di numerose rassegne culturali durante la stagione estiva.
Tra gli eventi significativi di Exilles si segnala Exilles Città, una manifestazione in costume che anima il piccolo borgo con spettacoli teatrali e musicali messi in atto dalla popolazione tra vicoli, cortili e fontane.