Il nome del borgo rievoca antiche leggende: si ritiene infatti che proprio qui sorgesse un tempio dedicato ad Ercole (Hercules), divinità protettrice dei viaggiatori e degli approdi marittimi. Anche se non esistono fonti certe, la suggestione mitologica avvolge le origini del villaggio, alimentando il fascino di questo luogo senza tempo.
Dalle origini medievali alle incursioni saracene
La prima testimonianza documentata risale al 979 d.C., con la fondazione del monastero benedettino di Santa Maria de Erchi, voluto dal doge della potente Repubblica di Amalfi. Il monastero fu saccheggiato nel 1154 durante le incursioni saracene e successivamente abbandonato a causa delle continue minacce piratesche, fino alla sua soppressione nel 1451. La costa tra Erchie e Capo d’Orso fu teatro anche della battaglia navale del 1528, quando si scontrarono le flotte di Filippo Doria per la Francia e Don Ugo di Moncada per la Spagna.
La spiaggia e le torri saracene
Il cuore pulsante del borgo è la spiaggia principale di Marina di Erchie, lunga circa 200 metri, circondata da alte pareti rocciose ricoperte da macchia mediterranea e punteggiate da casette bianche dai tetti rossi. A renderla ancora più affascinante, due antiche torri di avvistamento saracene sorvegliano la baia: Torre La Cerniola, sulla sinistra, costruita in pietra calcarea e oggi convertita in struttura ricettiva esclusiva, è una delle torri meglio conservate della Costiera Amalfitana; Torre Capo Tummolo, sulla destra, ormai ridotta a ruderi, resta a testimoniare la vocazione difensiva della costa amalfitana.
L’accesso al borgo è limitato, le auto non possono arrivare fino alla spiaggia, una scelta che preserva l’atmosfera intatta e silenziosa del villaggio, dove il tempo sembra scorrere a ritmo del vento e delle onde.
Le calette segrete di Erchie
Erchie è celebre per le sue calette nascoste, raggiungibili solo via mare o tramite impervi sentieri: rifugi ideali per chi cerca tranquillità, mare cristallino e silenzio assoluto.
La più nota è la Spiaggia del Cauco, una lingua di ciottoli lunga circa 150 metri, incastonata tra alte scogliere a picco. Si raggiunge in barca dalla spiaggia principale o con una breve nuotata. Immersa in acque turchesi, è perfetta per chi desidera una giornata di relax, anche se nelle ore pomeridiane l’ombra guadagna il sopravvento a causa della falesia sovrastante.
Altre calette come lo Sgarrupo (dal dialettale “dirupo”), ufficialmente raggiungibili solo dal mare, attirano invece bagnanti locali esperti che vi accedono da sentieri ripidi e selvaggi. Qui il sole resta più a lungo, e la natura si mostra in tutta la sua forza.
Durante l’estate, è frequente trovare barcaioli ambulanti che portano bibite fresche e snack anche nelle baie più isolate, regalando un tocco di comfort al paradiso naturale.
Un paradiso per surfisti e amanti della quiete
Complice la sua esposizione e la conformazione geografica, Erchie è spesso accarezzata dal vento, rendendola una meta ideale per il surf, anche se il borgo resta essenzialmente un luogo per chi ama la calma, il contatto con la natura e la dimensione autentica del mare.
Il borgo ha conservato il suo spirito poetico, lontano dal glamour di Positano o Ravello. Qui non ci sono boutique, locali alla moda o traffico: c’è il suono delle onde, i colori dei limoni maturi, il profumo della salsedine e il silenzio rotto solo dal canto dei gabbiani.
Una Costiera nascosta
Erchie rappresenta l’essenza più intima della Costiera Amalfitana: non quella scintillante e mondana, ma quella più nascosta e sincera, dove la bellezza si rivela con pudore. Un luogo perfetto per viaggiatori in cerca di emozioni vere, di tramonti rubati al tempo e di acque limpide che raccontano storie antiche.
Erchie non si attraversa: si contempla. È uno di quei luoghi che parlano al cuore e invitano a rallentare. Una baia incantata che, una volta scoperta, resta scolpita nella memoria di chi l’ha vissuta anche solo per un giorno.