Un borgo tra storia e leggenda
Il nome stesso di Cuccaro Vetere evoca antiche radici: “Cuccaro” deriva dal greco kukkos, che significa “cima”, mentre “Vetere” dal latino vetus, ossia “antico”. Una denominazione che già da sola suggerisce l’importanza strategica che questo luogo ha avuto nel passato, come punto di osservazione e difesa del territorio cilentano.
Nel corso dei secoli, Cuccaro Vetere è stato rifugio di popolazioni italiche, avamposto greco legato alla città di Elea-Velia, poi uno dei quattro centri della baronia normanna di Novi. Fu teatro di assedi, incendi e saccheggi. Si narra che il borgo sia stato bruciato sette volte e che i suoi abitanti, per sfuggire agli attacchi, si rifugiassero lungo il Sentiero degli Scalicelli, colpendo gli invasori con pietre dall’alto delle rocce. Ma fu una spia a tradirli, conducendo i nemici sul Monte di Novi, da cui si consumò la distruzione del villaggio.
Architetture e luoghi simbolo
L’identità di Cuccaro Vetere è scandita da una ricca serie di emergenze architettoniche:
-Il Castello Medievale, di cui restano rovine suggestive, troneggiava un tempo sulla sommità del paese a difesa del territorio. Da qui partono vicoli che si snodano verso il basso seguendo la morfologia del terreno.
-La Chiesa di San Pietro Apostolo, con il suo imponente portale bronzeo realizzato da Mario Modica e una navata ricca di opere del ‘700, tra cui una preziosa statua del santo patrono.
-Il Convento di San Francesco, voluto nel 1320 da Ilaria di Lauria e sorto – secondo la tradizione – sul luogo dove un mulo si rifiutò di proseguire il viaggio poiché trasportava un frammento della Croce di Cristo. Il convento, restaurato e riportato all’antico splendore, oggi ospita una struttura ricettiva con venti posti letto.
-La Cappella dell’Assunta, nel cuore del borgo, conserva il Legno Santo, già meta di pellegrinaggio e al centro di una fiera storica che risale al 1390.
-La Chiesa di Santa Teresa del Bambino Gesù, anticamente dedicata a San Leonardo, restaurata e oggi sede spirituale della Congregazione delle Ancelle di Santa Teresa.
-L’Arco dei Chirico, un tempo porta strategica d’ingresso al paese, svela il passato difensivo del borgo.
Cultura contadina e vita quotidiana
Cuccaro Vetere è anche memoria viva della civiltà contadina cilentana. Lungo via Salita Castello, via Fausto Laviano e via Convento, si affacciano palazzi borghesi e residenze aristocratiche, segno di una comunità operosa e orgogliosa delle proprie origini.
Un esempio è “U Tuvolo”, antico lavatoio in pietra dove le donne si riunivano fino a pochi decenni fa per lavare i panni, scambiarsi notizie e rafforzare legami sociali. Oggi è una delle tappe più suggestive del borgo.
La cucina tradizionale di Cuccaro è un viaggio nei sapori autentici: fusilli al ragù di castrato, arrosti di agnello, zuppe di castagne e fagioli, salumi fatti in casa, formaggi come la ricotta e il pecorino, dolci antichi dai nomi curiosi come “suspiri”, “viscuotti” e “taralli”.
Eventi e folclore
Ogni estate, Cuccaro Vetere si anima con manifestazioni popolari che ne celebrano l’identità: Il Palio del Ciuccio, gara di asini tra i vicoli del centro, omaggio ironico e affettuoso al passato agricolo del paese e Agruturist, festa che trasforma il borgo in un villaggio ottocentesco, tra taverne, mercatini, artigiani e degustazioni di prodotti tipici.
Questi eventi non sono solo attrazioni turistiche, ma momenti di comunità che uniscono le generazioni nel segno della memoria e dell’ospitalità.
Natura e panorami
Immerso nel Parco Nazionale del Cilento, Cuccaro Vetere offre numerose possibilità per gli amanti della natura. Il Sentiero degli Scalilli conduce tra boschi e scorci mozzafiato, mentre la terrazza panoramica in località Castello regala viste spettacolari sui monti Bulgheria e Cervati e sui golfi di Policastro e Palinuro.
Un museo a cielo aperto
Oggi Cuccaro Vetere si presenta come un museo diffuso della ruralità cilentana. Un borgo che non ha mai perso il legame con la terra e che accoglie il visitatore con la genuinità di un tempo, tra silenzi, profumi, memorie e racconti.
Chi vi giunge scopre un luogo dove la bellezza non è solo nei monumenti, ma nell’armonia tra uomo e paesaggio. Cuccaro Vetere non si visita: si ascolta, si respira, si vive.