Il borgo di Cordovado, situato nella provincia di Pordenone, è un incantevole esempio di come storia, arte e natura possano intrecciarsi in un contesto di grande bellezza. Le origini di Cordovado si perdono nel tempo, ma si ritiene che il suo insediamento sia avvenuto su un antico castrum romano, a protezione di un guado strategico lungo la via Augusta, la celebre via che collegava la romana Concordia Sagittaria al Norico. Il nome stesso di Cordovado, derivante da "Curtis de Vado", fa riferimento a un complesso agricolo che sorgeva nelle vicinanze di un guado sul fiume Tagliamento, un ramo ora scomparso del fiume.
La prima testimonianza scritta di Cordovado risale al 1186, ma è evidente che il borgo aveva già una sua vita e una sua comunità ben strutturata. Per secoli, Cordovado fu sotto il dominio dei vescovi di Concordia, che ne fecero la loro residenza estiva e lo governarono attraverso un gastaldo, una figura di riferimento per la giustizia e l'amministrazione locale. La comunità di Cordovado godette di una certa autonomia, come dimostra lo Statuto del 1337 che le conferì giurisdizione penale e diritti civili.
Il borgo ha attraversato momenti storici significativi, come l'assedio delle truppe carraresi nel 1387 e quello delle forze veneziane nel 1412, durante un conflitto con gli Ungheresi. Nel 1420, Cordovado passò sotto il dominio della Repubblica di Venezia, che mantenne i diritti vescovili, elevando il borgo al rango di marchesato. Questa storia complessa ha lasciato un'impronta indelebile sul tessuto architettonico e culturale della località.
Le vestigia delle antiche fortificazioni sono ancora visibili e raccontano storie di un passato tumultuoso. Le mura medievali, con il loro fossato e le torri portaie, sono il risultato di modifiche e ampliamenti avvenuti tra il Sei e l'Ottocento. La torre settentrionale, conosciuta anche come Torre dell'Orologio, conserva al suo interno scale e camminamenti in legno, mentre la meridionale presenta ancora la posterla. Questi elementi architettonici testimoniano l'ingegno dei costruttori medievali e il loro desiderio di proteggere la comunità.
Tra le meraviglie artistiche di Cordovado, spicca l'antico Duomo di San Andrea, un esempio pregevole di architettura romanica. Il portale, datato 1477, conduce a un interno ricco di affreschi, tra cui quelli dell'abside realizzati da Gianfrancesco da Tolmezzo nel Cinquecento. Questa chiesa rappresenta un importante punto di riferimento spirituale e culturale per la comunità locale.
A nord del borgo, il Santuario della Madonna delle Grazie, costruito nel 1603, è un autentico gioiello dell'arte barocca. La sua pianta ottagonale e il soffitto magnificamente intagliato e dorato da Cataldo Ferrara sono solo alcune delle meraviglie che si possono ammirare al suo interno. Gli ovali dipinti da Antonio Carneo, con figure di Sibille e Profeti, e le statue a stucco di Andrea dell'Aquila arricchiscono ulteriormente questo luogo di culto.
Cordovado è anche un luogo che ha ispirato grandi letterati, tra cui Ippolito Nievo, il cui romanzo "Le confessioni d'un italiano" si apre con scene ambientate in questa incantevole località. Nel 2004, Cordovado è stato riconosciuto come uno dei "Borghi più Belli d'Italia", un titolo che celebra la sua bellezza e il suo patrimonio culturale. Ogni prima domenica di settembre, il borgo ospita il "Palio dei Rioni", una rievocazione storica che coinvolge gli abitanti e attira visitatori da ogni dove.
Il paesaggio circostante è un altro elemento che rende Cordovado un luogo speciale. Le dolci colline e i vigneti che circondano il borgo offrono scenari incantevoli e la possibilità di passeggiate immersi nella natura. Questo connubio tra storia, arte e paesaggio naturale crea un'atmosfera unica, che invita i visitatori a esplorare e a scoprire le meraviglie di un passato ricco e affascinante.
Cordovado è, senza dubbio, un tesoro del Friuli Venezia Giulia, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, permettendo di immergersi in una dimensione di bellezza e serenità.